Il mumblecore, tra definizioni, recensioni e remake

Una scena da "Humpday"
Una scena da “Humpday”

Dicesi “mumblecore” un movimento cinematografico nato a inizio anni 2000 negli Stati Uniti, “creato” da Andrew Bujalski e legittimato nel 2005 dal festival indie South by Southwest (pare invece che a coniarne il nome sia stato il sound editor di Bujalski, Eric Masunaga). Il mumblecore è un filone caratterizzato da un estremo naturalismo dei dialoghi e delle interpretazioni, con film in parte girati da attori non professionisti, dal budget estremamente basso, da mezzi produttivi snelli e (anche, non sempre) da molta improvvisazione.

Il mumblecore (“mumble” viene dal linguaggio dei fumetti, è usato per indicare quando un personaggio riflette, o borbotta, o parla in modo sommesso) non ha attecchito molto in Italia, dove solo alcuni film di Mark Duplass hanno trovato spazio, quasi mai al cinema (anche se ne fanno/hanno fatto parte nomi di nicchia ma col loro seguito in Italia, come Greta Gerwig o Lena Dunham). In Francia, invece, si è avuto recentemente addirittura un remake di un film del filone, proprio l'”Humpday” di cui parliamo qui sotto, tra i capostipite del genere. “Do Not Disturb” è diretto da Yvan Attal, che lo interpreta insieme a François Cluzet (e a un cast femminile che comprende le disinibite Laetitia Casta, Asia Argento e Charlotte Gainsbourg). Copia dell’originale statunitense, non aggiunge nulla al discorso, anzi togliendovi proprio l’originalità della “filosofia mumble”.

Per approfondire un po’ il discorso, parliamo del film più noto, addirittura arrivato nelle sale nel 2009/2010, “Humpday” appunto, e del film successivo realizzato dalla coppia Shelton-Duplass, con cast più noto ma ancora stranamente assente anche dal mercato dell’home video, “Your Sister’s Sister”.

Humpday (2009)HUMPDAY – UN MERCOLEDI’ DA SBALLO (Humpday, 2009, di Lynn Shelton)

Scritto e diretto (e anche interpretato, nel piccolo ruolo di Monica) da Lynn Shelton, “Humpday – Un mercoledì da sballo” è una commedia interpretata da Mark Duplass e Joshua Leonard, due amici di lunga data che si ritrovano dopo molti anni e passano insieme una serata ad alto tasso alcolico.

Il problema è che nel frattempo Ben (Duplass) si è sposato con Anna e ha messo la testa a posto, forse troppo per come era abituato a vivere con lui l’amico Andrew (Leonard, lanciato da “The Blair Witch Project”), mai cambiato e sempre alla ricerca di donne e sballo. Nel corso del loro folle ritrovo, qualche eccesso di troppo li porta a programmare di girare insieme un video porno gay amatoriale (cose che capitano…): le conseguenze per ognuno di loro saranno inevitabili.

Humpday” è uno dei film più apprezzati e premiati del movimento “mumblecore“: tutti i film realizzati da Duplass come regista (e firmati insieme a suo fratello Jay), ma anche molte delle sue performance attoriali rientrano in questo filone.

Spiazzante, divertente e insolito, “Humpday” è un “prototipo” di cinema che sarebbe bello importare di più nel nostro paese (come fare un film “ben fatto”, che regge la sua durata e sa conquistare anche con pochi mezzi e pochi soldi) per educare il pubblico a nuovi modi di concepire l’audiovisivo. Nomi (allora) ignoti che nel corso di pochi anni si sono imposti nel mondo indie statunitense, nomi da segnarsi e tenere d’occhio quelli di Lynn Shelton e Mark Duplass.

Sulla carta poteva essere interessante, ma a conti fatti invece delude il doppiaggio italiano affidato ai comici Pasquale Gregori e Lillo Petrolo (meglio noti come “Lillo e Greg”).

Your Sister's Sister (2011)YOUR SISTER’S SISTER (2011, di Lynn Shelton)

Era il 2009 quando la coppia costituita da Lynn Shelton (attrice e regista) e Mark Duplass (altrove anche sceneggiatore e regista, in quel caso solo attore) furono al centro, insieme al co-protagonista Joshua Leonard, di una commedia stralunata e a sorpresa al centro di un interesse non troppo di nicchia, quell’“Humpday – Un mercoledì da sballo” che arrivò anche in Italia dopo un importante premio al Sundance 2010 e come “primo” esponente a oltrepassare l’oceano a rappresentare il movimento “mumblecore” (in cui rientra anche questo nuovo lavoro).

Due anni dopo – dopo aver seguito una strada simile con partecipazione al Sundance 2012 dopo l’esordio a Toronto pochi mesi prima – Shelton e Duplass sono tornati a lavorare insieme per “Your Sister’s Sister”, girato in soli dodici giorni, ancora incredibilmente inedito nel nostro paese nonostante la presenza nel cast di un volto noto come quello di Emily Blunt.

L’idea alla base della sceneggiatura, scritta interamente dalla stessa Shelton, è di Duplass: un ragazzo deve fronteggiare una crisi personale in seguito alla morte improvvisa di suo fratello. La sua migliore amica gli offrirà le chiavi di una casa di famiglia in mezzo a un bosco su un’isoletta vicino Seattle, ma una volta giunto lì per stare da solo e “ritrovarsi” scoprirà che in quella casa si è rifugiata la sorella della sua amica, anch’ella in crisi, seppur per motivi diversi. Dal “triangolo”, decisamente insolito e originale, nasceranno dinamiche e confronti importanti per il futuro dei diversi personaggi.

Lynn Shelton – che contrariamente a quanto avvenne per “Humpday” qui resta solo dietro la macchina da presa – realizza un film semplice, basato sulla recitazione di tre attori di grande qualità (detto della Blunt e di Duplass, resta da citare la più brava – in questa occasione – del lotto, la Rosemarie DeWitt vista nella serie “United States of Tara” e recentemente in “Promised land” di Gus Van Sant) e condotto con mano sicura e delicata verso sviluppi originali, alternando risate e commozione e creando un’empatia immediata con i personaggi sullo schermo.

Published By: Carlo Griseri

Imperiese trapiantato a Torino, è un giornalista cinematografico e da inizio 2011 è uno dei redattori di CinemaItaliano.info. Membro dell'SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, è autore di saggi come “Ma quella è casa mia - Dieci anni di cinema in Liguria”, “Mission Accomplished” per il volume “La Scrittura dello sguardo: Il cinema di Brian De Palma” e la “Piccola Enciclopedia della Commedia Americana”. È tra i membri della Dvd Academy, che seleziona le nomination per gli Italian Dvd & Blu-ray Awards, e dell’Academy del Doc/it Professional Award. È co-organizzatore e direttore artistico di "Mostriamo il Cinema" a Cervo. Gestisce un blog tematico per il sito de Linkiesta.it.

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