Una notizia davvero triste per tutti gli amanti di Star Trek: è morto oggi, all’età di 83 anni, l’attore Leonard Nimoy, interprete di Spock nella serie classica.
Leonard Nimoy era nato a Boston da una famiglia di ebrei provenienti dall’Ucraina. Intorno ai 17 anni anni si trasferisce a Los Angeles e appena ventenne vanta già qualche apparizione in film e serie televisive. Il primo ruolo da protagonista è in Kid Monk Baroni (1951), film pugilistico con la regia di Harold D. Schuster. Lo ritroviamo al cinema anche del fantascientifico Zombies of the Stratosphere (1952), ma negli anni successivi saranno sporadiche le sue apparizioni cinematografiche. Inizia però a vedersi sempre più spesso in tv: West Point, La pattuglia della strada, The Silent Service, Broken Arrow, 26 Men, Dragnet, Bonanza e soprattutto Sea Hunt, sono tra le tante serie televisive a cui ha partecipato. Ancora piccoli ruoli, personaggi marginali, dovrà attendere ancora parecchi anni per diventare leggenda.
Anche gli anni ’60 iniziano con piccoli ruoli in serie televisive, spesso ambientate nel Far West, come ad esempio The Tall Man, Tales of Wells Fargo, Gli uomini della prateria, Carovane verso il west, Il virginiano. Tra i telefilm a cui partecipa nei primi anni ’60 anche The Outer Limits, Combat!, Gli intoccabili, Organizzazione U.N.C.L.E. e Ai confini della realtà.
Ma è con la serie Star Trek, in onda dal 1966 al 1969, che Nimoy entra nella leggenda. Il suo Spock, l’ufficiale scientifico vulcaniano dell’ nave stellare Enterprise, compagno di mille avventure del capitano James T. Kirk, è uno dei personaggi più iconici della cultura popolare moderna, simbolo stesso della fantascienza. Inconfondibile anche per chi non ha visto nessuna delle 79! La chiusura della serie classica, dopo tre stagioni, non sancì infatti la fine di tutto. Anzi, il fenomeno Star Trek esplose ben dopo la fine della serie.
Ormai comunque la carriera di Nimoy era finalmente decollata. Dopo Star Trek viene ingaggiato in un’altra serie ormai cult: Missione impossibile. Per una cinquantina di episodi nella quarta e quinta stagione, sarà l’ex prestigiatore Paris.
Un paio di film per la televisione come La valle del mistero (1967) e Assault on the Wayne (1971), una ritorno al cinema con Catlow (1971) ed eccolo tornare a impersonare nuovamente Spock. O per lo meno, interpretare “vocalmente”: si tratta infatti di doppiare il cartone animato Star Trek: The Animated Series, cosa che farà dal 1973 al 1974. Ma è nel 1978 che tornerà nei cinema dopo anni e anni: il suo Dr. David Kibner, lo psichiatra, in Terrore dalla spazio profondo, remake di L’invasione degli Ultracorpi, è una interpretazione difficile da scordare per gli appassionati del genere.
Ma è solo l’inizio: l’anno successivo ecco di nuovo Spock, ma questa volta sul grande schermo, in Star Trek di Robert Wise, prima pellicola di quella che sarà una delle più longeve e di successo saghe fantascientifiche della storia del cinema. Saranno ben sei i film trekkiani che Nimoy interpreterà tra il 1979 e il 1991: Star Trek, L’ira di Khan, Alla ricerca di Spock, Rotta verso la Terra, L’ultima frontiera e Rotta verso l’ignoto. A questi vanno aggiunti i due film della nuova saga, Star Trek (2009) e Into Darkness – Star Trek (2013) di J.J. Abrams, dove fa più che un semplice cameo.
Il successo planetario però in qualche modo comincia a legarlo ed extra Star Trek non riesce a fare molto altro. Lo ricordiamo nella miniserie Marco Polo (1983), nella miniserie The Sun Also Rises (1984) e nel film televisivo La bibbia: David (1997). Negli ultimi ’20 aveva praticamente spesso di recitare in video, per quanto continuasse ad essere parecchio attivo come doppiatore: Dr. Jekyll / Mr. Hyde, in Pagemaster – L’avventura meravigliosa (1994) e re Kashekim Nedakh in Atlantis – L’impero perduto (2001) tra i suoi doppiaggi più riusciti.
Così come quella da attore, anche la sua carriera come regista si interrompe all’incirca a metà anni ’90. Non tutti forse sanno che fin dagli anni ’80 (in realtà qualcosa aveva fatto anche prima), Nimoy aveva iniziato una parallela carriera come regista. Si era autodiretto in Star Trek III – Alla ricerca di Spock (1984) e in Rotta verso la Terra (1986), sono almeno quattro i suoi film degni di nota: Tre scapoli e un bebè (1987) con Tom Selleck, Steve Guttenberg e Ted Danson, senz’altro il suo film più noto, Diritto d’amare (1988) con Diane Keaton e Liam Neeson, Bebè mania (1990) con Gene Wilder e Marito a sorpresa (1994) con i giovani Patricia Arquette e Joseph Gordon-Levitt.
Della serie, chi l’avrebbe mai detto, la chiamata di Abrams per il cameo come Spock nello Star Trek del 2009 avrebbe dato a Nimoy una ritrovata popolarità e l’occasione del suo “canto del cigno”: il personaggio ricorrente, nelle stagioni 1-2-3-4, William Bell nella serie fantascientifica, ideata proprio da Abrams, Fringe. Grazie a questa interpretazione vincerà anche il Saturn Award 2010 come miglior guest star in una serie TV. Lascia la serie e dice addio alle scene nel 2010 per dedicarsi all’altra sua passione: la fotografia.
Muore il 27 febbraio 2015 per complicazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva che gli era stata diagnosticata lo scorso anno, ma non verrà mai dimenticato.