In un discorso che passerà alla storia, Papa Francesco il 12 aprile ha definito la strage degli Armeni compiuta dai Giovani Turchi tra il 1915-1916 come il “primo genocidio del XX secolo“, una delle “tre grandi tragedie inaudite” insieme alle atrocità di Hitler e Stalin.
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Non ci sarebbe niente di strano se non fosse che ancora oggi, a distanza di un secolo da quei crimini il governo turco continua a rifiutare il termine “genocidio” tanto che il presidente islamico turco Recep Tayyip Erdogan ha attaccato duramente Papa Francesco per questa dichiarazione: “avverto il Papa di non ripetere questo errore, e lo condanno. (…) Quando dirigenti politici, religiosi, assumono il compito degli storici, ne deriva delirio, non fatti. (…) Ora, dopo le sue affermazioni, ho un’opinione diversa su di lui, sia come politico, sia come religioso.”
Le parole di Papa Francesco sembrano quindi aver colpito nel segno tanto che oggi, finalmente il Parlamento europeo ha approvato per alzata di mano una risoluzione che riconosce il genocidio degli armeni.
Ci sembra quindi utile, e speriamo non irrispettoso, ricordare 5 tra i peggiori genocidi della storia. Sperando che un giorno si possa parlare di queste tristissime pagine di storia senza negarle e senza cercare di giustificare questi crimini.
1) SHOAH
Conosciuta anche come Olocausto, con Shoah si intende il genocidio della popolazione ebraica europea ad opera della Germania nazista. Sono circa cinque o sei i milioni di ebrei morti o uccisi tra il 1933 e il 1945, oltre il 70% della popolazione ebraica nei territori occupati dai nazisti. Il tributo più pesante l’ha pagato la Polonia dove hanno trovato la morte 3.000.000 di ebrei, il 91% della popolazione ebraica prima della guerra. Seguono Unione Sovietiva (1.100.000), Ungheria (570.000), Romania (300.000), Repubbliche Baltiche (220.000) e Germania (140.000). Da ricordare però che gli ebreri non sono state le uniche vittime della malvagità di Adolf Hitler, Heinrich Himmler, Joseph Goebbels e compagnia: alla conta dei morti vanno aggiunti 3 milioni di prigionieri sovietici, 2,5 milioni di slavi, 1,5 milioni di dissidenti politici, 500 mila tra Rom e Sinti, 250 mila disabili e Pentecostali, 200 mila massoni, 15 mila omosessuali, 5 mila Testimoni di Geova.
2) HOLODOMOR
Noto anche come Genocidio ucraino, Holodomor è una terribile carestia abbattutasi sul territorio ucraino tra il 1929 e il 1933. Ma perché il Parlamento Europeo e molti stati dell’ONU reputano questa carestia non una calamità naturale ma un Genocidio? Perché non si è trattato di una “disgrazia” ma di una lucida operazione politica da parte di Joseph Stalin. Stalin voleva collettivizzare le terre ucraine. Gli agricoltori indipendenti si opponevano e perciò è stato deciso di piegarli per fame. Confini bloccati, cibo e carburante confiscati. Chi veniva sorpreso a nascondersi del cibo veniva arrestato, ucciso o deportato, insieme alla famiglia, nei gulag siberiani. Sono circa 4 milioni gli ucraini morti in quel periodo, a cui si aggiungono circa 1.8 milioni di contadini deportati.
3) GENOCIDIO BENGALESE
A inizio anni ’70 il potere in Pakistan era detenuto dall’etnia punjabi e dai mohajir. Con sorpresa di tutti però nelle elezioni del 1970 vinse la Lega Awani, ovvero il partito nazionale bangalese (il Pakistan orientale). Allora il 25 marzo 1971 le forze militari pakistane attaccarono il Bengala allo scopo di sterminare la nuova classe dirigente uccidendo politici, intellettuali, studenti e uomini d’affari. Fu un massacro. Alcuni storici parlano di 3.000.000 di persone uccise, di 400.000 donne torturate e violentate, 10.000.000 di profughi. Il tutto in un brevissimo arco di tempo: si calcolano circa 10.000 persone uccise al giorno.
4) GENOCIDIO CAMBOGIANO
“Pol pot nel 1975 conquista Phnom Phen abbatte il regime di Long Lot e si mette in testa di creare l’uomo nuovo socialista. Per raggiungere lo scopo, evacua tutte le città cambogiane, raduna tutta la popolazione perdendo centinaia di migliaia di persone per la strada, in campi di rieducazione. All’interno di questi campi li costringe a lavorare senza neanche poter manifestare affetto per i familiari, perché l’affetto veniva considerato una degenerazione borghese. Si è trattato di un omicidio pianificato di una nazione. Se era per Pol Pot potevano rimanere su 6 milioni, un milione di veri comunisti cambogiani. Nel ‘79 sono arrivati i vietnamiti per mettere fine a questo episodio agghiacciante della guerra fredda in Asia.” [rai.it] In poco più di 3 anni, dal 1975 al 1979, il Partito Comunista di Kampuchea provocò la morte di 2,5 milioini di persone tra esecuzioni politiche, lavori forzati ed evacuazioni dalle città attraverso la giungla.
5) GENOCIDIO NIGERIANO
Dall’indipendenza della Nigeria nel 1960 i tre gruppi etinici, Hausa, Yoruba e Igbo, hanno sempre combattuto per il controllo del Paese. Dopo l’assassinio del presidente igbo Johnson Aguiyi-Ironsi da parte del generale hausa Yakubu Gowon, praticamente un contro-colpo di stato, gli abitanti del sud-est del Paese furono esclusi dal sistema di potere. A così nel 1967 il governatore militare di quella zona dichiarò la secessione in Repubblica del Biafra. Iniziò così una guerra civile molto aspra. Non riuscendo ad avere la meglio, i nigeriani iniziarono un durissimo assedio al Biafra con un blocco navale, terrestre e aereo e nel frattempo portando avanti incursioni nelle fattorie al fine di prendere il Paese “per fame”. Sono circa tre i milioni di persone morte durante il conflitto per fame o malattie.
La storia del Genocidio (definito dal giurista polacco Raphael Lemkin nel 1944) o più tradizionalmente, dell’Olocausto di popoli o gruppi etnici, è lunga come quella del mondo.
E’ comprensibile ma non sempre giustificabile che si faccia riferimento prioritario a quelli del Novecento (Armeni, Ebrei, Cambogiani, Africani di Biafra, Darfur, Rwanda, e via dicendo).
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare quelli più antichi, compiuti negli Stati Uniti ed in Canada, ma anche nell’America Latina, ad iniziativa di chi aveva la presunzione di “esportare” la civiltà!
Lo stesso vale per gli Aborigeni d’Australia, il cui sterminio è ancora più dimenticato.
E fra quelli più recenti, il Genocidio del popolo giuliano, istriano e dalmata perpetrato dalla Jugoslavia di Tito (1943-1954) con oltre 20 mila Vittime e 350 mila Esuli in fuga dal “paradiso di Tito” (cfr. Italo Gabrielli, Istria Fiume Dalmazia: diritti negati e genocidio programmato, Udine 2011).
Ha ragione. Potremmo realizzare un secondo articolo l’anno prossimo ricordando altre pagine di storia ingiustamente trascurate
Come mi sembra vengano dimenticati i genocidi compiuti dagli arabi durante la loro espansione iniziale e soprattutto quello che è ritenuto il più grande massacro della storia ovvero l’espansionismo mongolo. Sai la prima fase quella di di Gengis Khan che annientò completamente la popolazione iranica che abitava l’asia centrale fino ad arrivare a distruggere la città di Baghdad. Sia la seconda fase con la nascita dell’impero ottomano, l’affermazione di Tamerlano (Timur) e con la conquista dell’India da parte di Babur. Ognuna di queste è stata una grande carneficina quasi dimenticata dalla storia.
Come non dimenticare poi le varie rivolte cinesi che portavano alla morte di decine di milioni di persone.
Giusto. Continuate a suggerire, così preparo un secondo articolo a completamento di questo.
Da Leopoldo II del Belgio fine 1800 si continua in Congo…
Un genocidio è in corso, più di 6 milioni di persone (la metà sono bambini sotto i 5 anni!). Sono stati massacrati tra l’indifferenza generale e con il sostegno degli Stati Uniti e dell’Europa! Centinaia di migliaia di donne e bambine sono state violentate e mutilate dagli eserciti occupanti. E tutto questo per un motivo principale: per cogliere la ricchezza eccezionale di minerali che detiene il sottosuolo del paese.
Conosciamo il metodo, si amplificano alcune notizie e se ne nascondono altre orribili. Si parla molto della crisi dei migranti e del Medio Oriente in questo momento, con la lotta al terrorismo (?), Una lotta piuttosto preoccupante con l’entrata della Russia, che ha detto ad Assad, che non sarà un pizzo, in vista (a tutti?) gli oppositori del presidente siriano. Nel frattempo nascondono deliberatamente ciò che sta accadendo in Congo, però, circolano immagini utili anche a spostare l’attenzione delle anime buone, piangere per la sorte dei migranti poveri rifugiati, dovrebbero tenere qualche lacrima per un genocidio in corso, di cui non parleranno nei vostri media preferiti, che così assumono lamenti selettivi.
Genocidio di cui sono complici i nostri dirigenti e la comunità internazionale.
Nel cuore dell’Africa, il Congo è ricco, pieno di materie prime (diamanti, oro, stagno, gas, petrolio, uranio, coltan …), foreste, acqua, donne e uomini di molte tribù riunite sotto una nazione fumetto dei coloni, e che corrisponde storicamente molto poco. In seguito al genocidio in Ruanda, i paesi confinanti hanno beneficiato maggiormente della sfocatura politica e istituzionale del Congo (al confine con il Ruanda) per attaccare da tutte le parti questo enorme paese pieno di tesori.
E gli occidentali in tutto questo? La colpa dei dirigenti americani ed europei in merito al genocidio in Ruanda è stata quella di spingere a condurre una politica filo-Ruandese, lasciando sconfinare i ribelli ruandesi, lato congolese, liberi di fare quello che volevano, aiutati da alleati ugandesi e del Burundi.
Ancora più importante, le molte risorse naturali nella RDC sono di vitale importanza per le economie occidentali, in particolare nel settore automobilistico, aerospaziale, high-tech ed elettronico, gioielli … soprattutto il Coltan (il Congo detiene almeno il 60 % delle risorse mondiali) è essenziale nella fabbricazione di componenti elettronici che si trovano nei televisori, computer, smartphone, ma anche alcune armi come i missili! La RDC ha sofferto anche una massiccia deforestazione. I principali importatori? Stati Uniti d’America, Europa, Cina. Non c’è da meravigliarsi.
Ma dal momento che la guerra sembra sull’interna Africa, nessuno può accusare gli Stati Uniti e altre potenze occidentali di sfruttare le risorse e le ricchezze del Congo. No, è ancora più conveniente lasciare che i popoli se la sbroglino tra loro. Parallelamente, gli Stati Uniti appoggiano le dittature che crescono nel Congo e la milizia ruandese e ugandese. Allegria.
La povertà sostenuta e le condizioni di vita abiette, lo stupro incessante (e tasso di AIDS ha raggiunto il 20% della popolazione nelle province orientali), spostamenti di popolazione, insulti, epidemie …: sono la strategia della disumanizzazione posta per renderli vittime indifese, una situazione terribile e non ci sono parole abbastanza forti per descriverla.
Effettivamente il Congo negli ultimi 200 anni ne ha subite di tutti i colori
Ognuno è artefice del proprio destino. La Natura non è buona il Mondo tanto meno. Il Mondo del Mulino Bianco esiste solo nella pubblicità.
Genocidio dei nativi americani
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
[[File:Spanish genocide1.jpg|thumb|Esecuzione di massa di alcuni indios da parte degli spagnoli] ] Per genocidio dei nativi americani, detto anche genocidio indiano, olocausto americano (in inglese Indian Holocaust, American Holocaust) o catastrofe demografica dei nativi americani alcuni storici e divulgatori intendono il calo demografico e lo sterminio dei nativi americani (detti anche indiani d’America nel nord America o, indios e amerindi, nel centro e nel sud America), avvenuto dall’arrivo degli europei nel XV secolo alla fine del XIX secolo. Si ritiene che tra i 50 e i 100 milioni[1] di nativi morirono a causa dei colonizzatori, come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente, cambio dello stile di vita e soprattutto malattie contro cui i popoli nativi non avevano difese immunitarie, mentre molti furono oggetto di deliberato sterminio poiché considerati barbari. Secondo Thorton, solo nel nord America morirono 18 milioni di persone[2]. Per altri autori la cifra supera i 100 milioni, fino ad arrivare a 114 milioni di morti in 500 anni.[3]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sulla storia dei nativi d’America.
Bosch-Gimpera P., L’America precolombiana, Vol. 7 di: Nuova storia universale dei popoli e delle civiltà, UTET, 1970
Brown D., Seppellite il mio cuore a Wounded Knee – Mondadori (Oscar storia), 1994
D’Aniello, R. – “Dizionario degli Indiani d’America” – Grandi Manuali Newton
Disselhoff, H.-D., Le civiltà precolombiane, Bompiani, 1983
Fiorentino D., L’America indigena: popoli e società prima dell’invasione europea, Giunti, 1992
Luis Hamilton, C. e A. Dell’Orto – Cry of the Thunderbird, “Sul Sentiero di Guerra” – Universale Economica Feltrinelli
Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005.
Domenico Losurdo – L’ebreo, il nero e l’indio nella storia dell’Occidente, Urbino, Quattro venti, 1999.
Lowie, R. H. – Indians of the Plains, “Gli Indiani delle Pianure” – Arnoldo Mondadori Editore
Mann Charles, 1493 – Pomodori, tabacco e batteri come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo, Le Scie Mondadori
Milani M. – “Little Big Horn, L’ultima battaglia del generale Custer” – Mursia – 1992
Pedrotti, W. – “Le guerre Indiane” – Demetra
Romano R., America indiana: storia cultura situazione degli Indios, Einaudi, 1976
Rossi R. – “La vita in un campo indiano” – Idea libri – 1999
Séjourné L., America precolombiana, Vol. 21 di: Storia universale Feltrinelli, Feltrinelli, 1971
David Stannard “Olocausto americano”, Bollati Boringhieri, Torino, 2001 ISBN 88-339-1362-7
Ulrich, P – “L’America alla Conquista del Far West” – Edizioni Ferni, Ginevra
Utley, R. – “Toro Seduto, La sua vita, i suoi tempi” – Arnoldo Mondadori Editore
Welch, J. – “La luna delle foglie cadenti”
Woman, R. E. – “I Pellerossa, Piccolo grande popolo” – Emi – 1985
Zucconi, V. – “Gli Spiriti non dimenticano, Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux”- Arnoldo Mondadori Editore