Il 5 aprile è morto all’età 82 anni il regista d’animazione giapponese Isao Takahata, regista di film quali Una tomba per le lucciole e Only Yesterday. Qualche anno fa, su questo blog, inaugurai la rubrica “I grandi dell’animazione” con un articolo proprio su Hayao Miyazaki, che con Isao Takahata aveva fondato lo Studio Ghibli, poi me ne sono dimenticato e non ci sono stati altri articoli di questo genere. Mi sembra ora doveroso riprendere la rubrica dedicando la seconda puntata proprio a Isao Takahata.
Isao Takahata nasce il 29 ottobre 1935 nella prefettura di Mie, ma si trasferisce presto nella prefettura di Okayama. È portato per l’arte, ma i suoi interessi principali sono la musica e, soprattutto, la letteratura. Si laurea in letteratura francese nel 1959 e inizia a lavorare come traduttore delle opere di Jacques Prévert. Inizia poi ad interessarci di cinema, scrivendo articoli sul cinema francese e rimane folgorato dal film La Bergère et le Ramoneur, frutto dalla collaborazione tra l’animatore Paul Grimault e il poesta / sceneggiatore Jacques Prévert. Il film all’epoca venne distribuito incompleto (fu completato con il titolo Le Roi et l’Oiseau solo nel 1980). Sarà questo film a far interessare Isao Takahata al cinema d’animazione e a fargli capire che l’animazione poteva prendere anche strade molto diverse dal canone disneyano. Disse Isao Takahata in merito a La Bergère et le Ramoneur:
« Quel che è certo è che l’influenza di questo film è stata per me decisiva. Posso dire che senza la sua scoperta, non avrei mai intrapreso la strada del film d’animazione. Questo per dire l’intensità dello shock che ho ricevuto allora. »
Alla fine degli anni ’50, Isao Takahata entra a lavorare alla Toei Doga collaborando, spesso come aiuto regista, a diverse produzioni cinematografiche e televisive tra le quali i film Robin e i 2 moschettieri e ½ (1961) di Taiji Yabushita e Yūgo Serikawa e Il piccolo principe e il drago a otto teste (1963) di Yūgo Serikawa, e la serie tv Hustle Punch (1965-1966) di Hiroshi Ikeda.
Nel 1963 inizia firmare le sue prime regie televisive con la serie Ken il ragazzo lupo (1963-1965), una sorta di Il libro della jungla ambientato sulle montagne dell’Himalaya.
Nel 1968 arriva per Isao Takahata la grande occasione della prima regia cinematografica con il film La grande avventura del piccolo principe Valiant (noto anche come Il segreto della spada del sole). Takahata voleva dimostrare che l’animazione non dovesse essere solo un genere di intrattenimento per bambini, realizzando un film adulto, con una regia ricercata e personaggi ben costruiti. I dirigenti della Toei, però, ostacolarono sia la lavorazione che la distribuzione togliendo il film dalle sale dopo appena dieci giorni di programmazione. Questo portò la pellicola ad essere un grande flop commerciale nonostante le lodi dei critici.
Dopo questo insuccesso, Isao Takahata e Hayao Miyazaki (che aveva lavorato a La grande avventura del piccolo principe Valiant come animatore e disegnatore dei fondali), lasciano la Toei per andare a lavorare nella nuova etichetta A Production di Tokyo Movie. Qui realizzano i cortometraggi Panda! Go, Panda! e Il circo sotto la pioggia.
Negli anni successivi, Isao Takahata inizierà a ottenere sempre più consensi realizzando, come regista e sceneggiatore, su serie televisive di grande successo come Le avventure di Lupin III (1971), Heidi (1974), Marco – Dagli Appennini alle Ande (1976), Anna dai capelli rossi (1979). Tranne quest’ultima, le altre vedevano il collega Miyazaki ai disegni.
Prosegue anche la sua carriera cinematografica con Jarinko Chie (1981), adattamento dell’omonimo manga di Etsumi Haruki che darà il via anche ad una serie televisiva sempre diretta da Takahata tra il 1981 e il 1983.
Altro lungometraggio scritto e diretto da Takahata è Goshu il violoncellista (1982) ispirato ad un racconto delle scrittore Kenji Miyazawa. Per questa lavorazione Takahata non si affida a Miyazaki ma a Kazuo Komatsubara in veste di produttore e Toshitsugu Saida come character designer. Jarinko Chie e Goshu dimostrano quando Takahata preferisse rivolgersi ad un pubblico adulto invece che al pubblico infantile.
Dopo la realizzazione di Nausicaä della Valle del vento (Takahata produce, Miyazaki dirige), Hayao Miyazaki e Isao Takahata decisero di fondare insieme a Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma un proprio studio cinematografico così da realizzare i propri progetti liberamente: lo Studio Ghibli.
Il primo film diretto da Takahata per questa etichetta è Yanagawa horiwari monogatari (1987), un documentario sulle problematiche della popolazione di Yanagawa per salvare i canali dalla cementificazione. Il film è tuttora inedito.
L’anno successivo, Takahata torna all’animazione realizzando quello che per molti è il suo capolavoro, Una tomba per le lucciole (1988). Tratto dall’omonimo racconto di Akiyuki Nosaka, Una tomba per le lucciole è la drammatica vicenda di un ragazzo e una bambina in mezzo alla guerra.
Altro film di target adulto è il seguente Pioggia di ricordi (1981), scritto e diretto da Takahata e basato sull’omonimo manga di Hotaru Okamoto e Yūko Tone. Un film molto delicato e sentimentale.
Di tema ambientale ed ecologico e sul rapporto uomo-natura è invece il successivo Pom Poko (1994), tratto da un racconto di Kenji Miyazawa e con protagonista dei tanuki (creatura del folklore giapponese simile a un cane procione).
Con I miei vicini Yamada (1999), basato sul manga Nono-chan di Hisaichi Ishii, Takahata prende strade totalmente nuove: il film è molto più leggero e divertente, lo stile molto più grezzo e l’animazione l’animazione non è quella tradizionale, tipica dello studio, ma per la prima volta si fa molto uso del computer.
Nel 2003 prende parte alla realizzazione di Fuyu no hi (Winter Days), film antologico composto da cortometraggi diretti da 35 artisti del cinema d’animazione provenienti da tutto il mondo quali ad esempio Yōichi Kotabe (illustratore ufficiale di Super Mario e character designer di Heidi e Marco), Yōji Kuri (Aos, Midnight’s Parasites), Jurij Norštejn (L’airone e la gru, Il riccio nella nebbia, Il racconto dei racconti), Aleksandr Konstantinovič Petrov (Il vecchio e il mare), Fusako Yusaki (Carosello).
Nel 2005 inizia la lavorazione di La storia della principessa splendente, basato sul racconto popolare giapponese Taketori monogatari. Fu una produzione di gestazione lunghissima, ben 8 anni di lavoro e un costo di 36 milioni di euro. La pellicola venne finalmente distribuita nel 2013 e venne candidata agli Oscar come miglior film d’animazione.
Il maestro è morto a Tokyo in seguito a un tumore. Tra i tanti premi ricevuti in carriera, oltre alla nomination all’Oscar, ricordiamo il Grand Prix all’Annecy International Animated Film Festival per Pom Poko, il premio speciale ai Blue Ribbon Awards per Una tomba per le lucciole e il premio LAFCA per la migliore animazione per La storia della principessa splendente.