La terza guerra mondiale? Oggi, 53 anni fa, ci siamo andati incredibilmente vicini. Ma andiamo con ordine a scoprire cosa è successo quel fatidico 15 ottobre 1962.
Siamo in piena Guerra Fredda e i rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica sono sempre più tesi. In vista di una probabile futura guerra nucleare, l’Unione Sovietica decide di trasportare armi nucleari a Cuba per cercare di “compensare” i missili USA in Italia e in Turchia.
Questi missili vengono scoperti dagli americani grazie ad un U-2 che riesce a fotografate la costruzione di una postazione missilistica per R-12. Questo porta all’inizio della Crisi dei missili di Cuba che durerà dal 15 al 28 ottobre 1962.
In questi 13 giorni, il presidente Kennedy e il suo entourage si trovano a dover decidere cosa fare tra una serie di opzioni tutte molto rischiose: bombardare immediatamente le postazioni prima che diventino operative, invadere Cuba, chiedere l’intervento della Onu, effettuare un blocco navale intorno all’isola.
Alla fine viene scelto il blocco anche se pure questa opzione è pericolosissima: Fidel Castro avrebbe tutto il diritto di installare missili sul suo territorio, così come ci sono missili in altri paesi Nato vicini al blocco Sovietico.
Quando il Presidente Kennedy annuncia la “quarantena” imposta a Cuba e accusa l’inganno sovietico (l’ambasciatore URSS aveva negato l’esistenza di missili sovietici a Cuba) il mondo è vicino come non mai all’inizio del conflitto.
Poi cosa succede davvero probabilmente non si saprà mai. Sembra però che la crisi rientri grazie ad un intervento combinato di Italia e Vaticano, in particolare nelle persone di Amintore Fanfani e Papa Giovanni XXIII. Fatto sta che alla fine USA e URSS trovano un accordo: l’URSS ritira i missili e in cambio gli Stati Uniti si impegnano a non invadere Cuba e nel contempo di ritirare a loro volta i missili da Italia e Turchia.