La Cyrano Comics è una piccola casa editrice che pubblica soprattutto fumetti realizzati da giovani fumettisti emergenti. Negli anni le loro pubblicazioni sono diventate sempre più professionali e interessanti. Abbiamo già parlato di loro in passato, ad esempio quando abbiamo intervistato Enrico Bante per I bambini inchiodati oppure quando abbiamo recensito il fumetto erotico Curami. Oggi invece intervistiamo lo sceneggiatore più prolifico della casa editrice, Enrico Martini, vero deus ex machina di Cyrano Comics.
Ciao Enrico. Spesso ti firmi “Nebbioso”. Da dove viene questo soprannome?
Ciao a Tutti. Il gruppo principale di Cyrano è di Verona. Io vengo dalla provincia, dalla Bassa, zona spersa nelle umide campagne e dotata di un microclima proprio. Un posto dove c’è la nebbia fino ad agosto. Descrivere certi fenomeni ai profani finisce per farti passare per matto e farti prendere strani e caratteristici soprannomi…
Questa non è la nostra prima intervista, ma forse è la prima che pubblico su PopNerd. Potresti quindi cominciare da capo presentandoti e presentando Cyrano Comics?
Ciao a tutti. Faccio parte di Cyrano Comics, associazione culturale e gruppo editoriale che autoproduce fumetti, libri e… un po’ tutto quello che la nostra creatività riesce a concretizzare. La nostra associazione nasce appunto con l’intento di rendere reale e tangibile il talento degli artisti di Verona e provincia, siano questi disegnatori, scrittori o “tecnici” del fumetto. Sono uno sceneggiatore e sono tra i fondatori di Cyrano. All’interno del gruppo seguo le public relations e la cura editoriale dei principali nostri titoli.
Qualche tempoo fa ho pubblicato qui sul blog una recensione di Curami, uno dei tuoi ultimi progetti. Come scrivevo, Curami è uno dei tuoi lavori che finora mi sono piaciuti di più. Come è nato questo progetto?
Curami nasce per gioco. Per anni ho collezionato fantasie e racconti paradossali a sfondo erotico in uno scambio epistolare con una mia cara amica: l’idea era quella di farne una raccolta narrativa a cornice. Quando poi sembrava che non se ne sarebbe fatto niente, mi è balzato per la mente il pensiero che avrebbe fatto da collante e da ossatura a tutto il progetto. Inserire Asmodeo, personaggio che avevamo utilizzato per partecipare a una passata edizione del Lucca Comics Contest, evento in cui siamo stati finalisti. Decontestualizzarlo e inserirlo all’interno di una struttura costante (presentazione del caso, studio realistico, soluzione onirica) ha creato un mix che è piaciuto e ha reso Curami uno dei nostri titoli di maggior successo. Sarebbe bello, ora, reinserire Curami nella cosmogonia che è propria di Asmodeo e vedere cosa succede. Ma magari corro troppo con la fantasia…
Affrontando un genere nuovo come quello erotico, anzi, forse potremmo anche dire pornografico, tu e i tuoi collaboratori eravate un po’ “preoccupati”? Leggendolo, ci si rende conto che il fumetto ha un tono abbastanza grottesco e anche le scene più esplicite sono affrontante con ironia. Avevate paura di cadere nel volgare? Vi siete imposti dei limiti?
Molti autori si sono autoimposti dei paletti. Ho dovuto man mano modificare la storia e costruire sceneggiature su misura per ogni singolo disegnatore. Questo ha aiutato a rendere Curami più vario e leggibile aldilà della tematica erotica, ma ha ovviamente suscitato le critiche di chi avrebbe voluto un porno nudo e crudo. Io credo comunque che l’ironia sia indispensabile se si parla di certe tematiche. Scrivendolo ho preso a riferimento diversi titoli, primo fra tutti Il gioco di Manara, che ha affiancato il paradossale al carnale, raggiungendo un risultato eccesso. Certo, Curami non vuole paragonarsi all’opera del maestro, ma mi piace pensare che il nostro concittadino apprezzerebbe le scelte fatte.
Se la sceneggiatura è praticamente tutta tua, ai disegni si alternano parecchi disegnatori differenti, ciascuno con un proprio stile e tratto. È stata una scelta o un’esigenza quella di frammentare il volume con tanti disegnatori?
Quella di far disegnare la storia a diversi disegnatori rientra nello standard di Comics Factory, la collana di cui Curami fa parte. Certo è che abbiamo cercato di abbinare il tono di ogni storia con le caratteristiche di ogni disegnatore: per cui Sonia Aloi, disegnatrice esterna al gruppo e di cui da tempo adoravo le scelte stilistiche, sposa perfettamente la vena onirica del suo episodio, così come il tratto pulito e provocante di Enrico Bettanin è cornice ideale per l’intro alla storia di Re Ugedildo, geniale storia di origine alcolica ideata dal duo Lingeri–Bante, che abbiamo pensato di far diventare un “film” proiettato all’interno di Curami. Il gioco di scatole cinesi giustifica così lo stacco grafico importante tra il tratto di Bante e quello della maggior parte degli altri disegnatori del volume.
In un progetto come questo, in cui tanti disegnatori si confrontando con gli stessi personaggi, vi è il rischio che il confronto con quelli più bravi metta in ombra quelli meno esperti. Avevate anche voi questo timore? Secondo te è stato superato?
Il problema di ogni antologia è che il pubblico punti il dito contro l’anello debole, minando l’attrattiva dell’intero progetto. Costruendo Curami abbiamo cercato di equilibrare questa cosa, fondendo storia e disegno, alternando gli stili, costruendo un quadro il più possibile eterogeneo e accattivante. Le critiche ci sono state lo stesso, ovviamente, ma credo che nessun progetto erotico sarà mai considerato perfetto, perché la sfera sessuale e quanto di più personale esista. Il mio/nostro lavoro è stato quindi quello di cercare di toccare i “cuori” (e scusate il lapsus) del numero maggiore di persone, maschi e femmine che siano, con una varietà di episodi che a sondare tematiche e, appunto, “casi clinici” tra i più disparati e specifici.
Tirando le somme, sei soddisfatto del risultato complessivo? E dell’accoglienza del pubblico e della critica?
Sì, Curami è stato un successo, visto che siamo ormai pronti per la terza ristampa. Questo a discapito della critica e degli addetti ai lavori: abbiamo trovato una malcelata ostilità verso questo progetto. Alcuni portali o singoli recensori non hanno voluto parlarne per paura delle reazioni del pubblico, timorosi che la materia trattata portasse polemiche o cali di gradimento delle rispettive testate. Molti hanno frainteso cos’è Curami, ovvero un fumetto che è sì erotico (a volte in modo parecchio tosto), ma che è anche leggibile aldilà della componente esibizionista. Parlando con i nostri lettori a una delle numerose fiere a cui partecipiamo abbiamo sentito dire che Curami si può leggere tre volte: la prima per i disegni, la seconda per la storia e la terza per i giochi e le citazioni che sono sparse per tutto il volume. Ecco, questa è stata davvero una delle maggiori soddisfazioni. E a giudicare dalla vittoria nella categoria di Miglior Fumetto Umoristico al Gran Premio Autori ed Editori di Fullcomics 2014, direi che ai nostri fans la cosa non è sfuggita…
Pensi che Curami sarà un caso isolato o Marco Male potrebbe tornare in futuro?
Al momento non te lo so dire, non fosse altro per il lavoro che c’è stato dietro. Coordinare questo piccolo esercito di talenti è stato estenuante. Certo che, se ci fossero altrettanti volontari, non mi spiacerebbe raccogliere la sfida lanciata nei feedback che i numerosi lettori hanno di volta in volta lanciato.
Dato che non ti fermi mai, sono appena 6 mesi che uscito Curami e già stai promuovendo un nuovo lavoro: E-Heroes. Di cosa si tratta? È una tua creazione?
Il progetto nasce come naturale continuazione di un volume di racconti che narra le origini di una serie di supereroi europei. Alcuni anni fa le Edizioni Scudo lanciarono un bando di concorso per la realizzazione di questa antologia dal tema controverso, per alcuni datato e inflazionato, ma che da sempre costituisce una larga parte della produzione della fantascienza in tutti gli ambiti mediali. Dal volumone di quasi quattrocento pagine che ne è scaturito, noi di Cyrano abbiamo fatto un’attenta selezione, per cercare i protagonisti di questa storia che voleva far scendere in campo il più possibile degli E-heroes e, al contempo, fa dimenticare le delusioni di Age of Ultron o le opportunità mancate dei Nuovi 52. A fine anno, poi, ci sarà il ritorno sulla scena fumettistica italiana di Pigeon-man!, vincitore del premio come Miglior Autoproduzione a FullComics 2013. Il 2014 potrebbe davvero diventare l’anno dei supereroi per Cyrano!