Sicuramente avrete già sentito nominare l’Hellfest Summer Open Air, celeberrimo festival di musica heavy metal che si svolge ogni anno in Francia. Come se non bastassero tre giorni di concerti serrati con centinaia di band da tutto il mondo, questa edizione si è ulteriormente arricchita ospitando giovedì 20 giugno, il giorno precedente all’inizio ufficiale dell’Hellfest 2019, la prima edizione europea del Knotfest, ribattezzato per l’occasione Knotfest meets Hellfest.
Il Knotfest è un festival musicale creato nel 2012 dalla band statunitense Slipknot e in questi anni si è svolto di diverse location: Iowa, Wisconsin e California negli Stati Uniti, ma anche in Giappone, Messico e Colombia. Questa edizione francese ha permesso al Knotfest di utilizzare tutta l’infrastruttura dell’Hestfest e sono stati molti gli appassionati che hanno colto l’occasione per fare doppietta e partecipare ad entrambi i festival.
Al contrario dell’Hestfest, dove sin dal mattino i gruppi si esibivano tre alla volta, al Knotfest i concerti iniziavano nel tardo pomeriggio; la line-up, infatti, era composta da “solo” dieci gruppi che si alternavano sul main stage. Nonostante questa premessa, non fate l’errore di considerare il Knotfest il pre-show “spalla” dell’Hellfest!
Basti riportare qui la lista degli artisti che si sono esibiti, per rendere palese che il Knotfest è stato un signor evento a prescindere: Slipknot, Rob Zombie, Sabaton, Amon Amarth, Papa Roach, Powerwolf, Behemoth, Ministry, Sick of It All, Amaranthe. Una line-up di tutto rispetto che spaziava tra tutti i sottogeneri del metal, dal power al death, dall’alternative al heavy.
Ho partecipato al festival insieme agli amici Roberto D’Onofrio, Didier D. Deveney e sua moglie Laetitia, dopo un’interminabile viaggio in auto di ben 1.200 km! Nonostante le fatiche del lungo viaggio sono riuscito a vedere quasi tutti i concerti, con l’eccezione solo degli Amon Amarth, Sick of It All e Sabaton.
Oltre ai concerti, l’evento prevedeva un’area mercato con negozi di tutti i tipi, dall’abbigliamento ai dischi, da saloni di barbieri a tatuatori, da Harley-Davidson a strumenti musicali. Molto ricca anche l’area ristoro con streetfood di ogni tipologia, dagli hamburger alle crêpe. Io e Roberto, abbiamo optato per un piatto Sudafricano con riso, carne, fagioli e verdure. Accompagnato, ovviamente, dalla immancabile bionda ghiacciata.
Non parlerò in questa occasione dei singoli concerti dato che farò in seguito un articolo specifico per ogni concerto a cui ho assistito. Posso, però, anticipare che il mio personale podio di gradimento vede Amaranthe, Powerwolf e Rob Zombie.
In particolare mi ha stupito Rob Zombie che avevo già incontrato di persona al Festival di Sitges (qui l’intervista a Rob Zombie e Sheri Moon): e se come regista lo trovai molto pacato e simpatico, sul palco è una vera e propria belva scatenata, con una energia incredibile.
Gli Amaranthe e i Powerwolf, invece, gli ho scoperti grazie al Knotfest, non avendoli mai ascoltati in precedenza. Essendomi piaciuti dal vivo, tornato a casa sono andato ad ascoltare parte della loro discografia ed effettivamente sono due gruppi molto interessanti. Non male neanche i Papa Roach.
Per quanto riguarda Slipknot (gruppo più atteso e seguito dell’intera giornata), Ministry e Behemoth, ho apprezzato molto le loro esibizioni, ma suonando generi musicali da me non amatissimi, mi hanno divertito un po’ meno. Resta inteso che, soprattutto gli Slipknot, a prescindere dai gusti personali, abbiano offerto un concerto a dir poco spettacolare!
Oltre alla musica, allo shopping e al cibo+birra, l’altra peculiarità di Knotfest e ancora di più nei giorni seguenti dell’Hellfest, è la goliardia e il clima festoso che pervade la manifestazione. Chi come me, partecipa per la prima volta, non può che rimanere sorpreso della varietà di abbigliamenti e acconciature delle 50.000 persone presenti, tra classici metallari a spiritosi vestiti come a Carnevale.
Chicca: avendo partecipato al Festival in qualità di fotografo accreditato, avevo accesso all’area vip. Qui, tra fontane rosso sangue e allestimenti gore, ho avuto la fortuna di assistere ad una bella performance offerta da quattro giovani e belle sputafuoco (s)vestite in maniera dark. Tra fruste infuocate, palle di fuoco e fiaccole, è stata una maniera davvero originale per concludere la prima giornata di questa maratona festivaliera.
Anche lasciato il Festival, attraversando il campeggio per tornare al bed & breakfast, si incontravano ancora centinaia di ragazzi seduti a chiacchierare, bere birra o ascoltare musica. Alcuni ballavano in alcune discoteche altri simulavano tornei medievali in sella a… carrelli per la spesa. Anche questo è stato Knotfest meets Hellfest 2019! Qui di seguito il video della giornata.