Il titolo è ovviamente provocatorio ma non si può negare che la “coincidenza” di data tra Narni Comics e Fumetterni, dal 2 al 4 settembre 2016, sia quantomeno curiosa. Che in giro per l’Italia ci siano più fiere di fumetti nel medesimo fine settimana è cosa tutt’altro che rara. Tanto per far un esempio: questo weekend si faranno contemporaneamente Sanremo Art & Comics, Lamezia Comics, Daunia Comics, Milano Anime Expo, Biella Fumettix e la Festa dell’Uva di Gattinara. È un po’ più raro, però, trovare due eventi importanti, quali sono stati Narni Comics e Fumetterni, nella stessa data e a distanza di soli 13,4 km!
Narni Comics 2016 vs. Fumetterni 2016: confronto e foto
Data la situazione non potevo esimermi, quindi, dal partire per l’Umbria e cercare di farmi una “doppietta”, tanto più che in passato ho molto apprezzato Fumetterni e l’allora Narnia Fumetto. Purtroppo, però, avendo optato per i mezzi pubblici piuttosto che l’auto propria, non ho potuto dividermi equamente tra le due fiere. Tanto più che muoversi da Narni la domenica era un po’ complicato. Così ho passato il sabato e parte della domenica a Narni Comics, salvo poi passare domenica pomeriggio a Fumetterni quando ho trovato un passaggio per spostarmi di città. Vediamo ora come sono andati i due eventi, arricchendo il commento con una ricca gallery fotografica.
Ufficialmente era il primo anno per Narni Comics & Games, ma in realtà sarebbe più corretto indicarlo come il terzo anno di Nera d’Inchiostro cambiatosi di nome. Non mi sono chiarissime le motivazioni del cambio di nome, anche perché di “Games”, questa Narni non aveva poi così molto. O meglio, non aveva molto… in confronto al lato “Comics”. Dai, iniziamo direttamente dai giochi, già che sono stati tirati in ballo. Due erano i giochi presentati in fiera. Il primo era Sipario, gioco di Simone Tansini dedicato all’opera lirica: le illustrazioni sono molto belle, ma non so dirvi di più non avendolo provato. Ho invece provato l’altro gioco protagonista di Narni Comics & Games: Zagor: il gioco da tavolo. Probabilmente vi farò presto una recensione ad hoc, comunque vi anticipo che si tratta di un bel gioco da tavolo, con carte e plancia ben disegnate. Il gioco, non ancora commercializzato, è ispirato alla storia di Zagor Odissea americana ed è prodotto da Ergo Ludo Editions. La meccanica mischia, in modo convincente, aspetti competitivi ad altri cooperativi. Se devo fare un paragone, mi ricorda sotto alcuni punti Lewis & Clark, ma meno cervellotico e più “mazzate ignoranti”. Ma come dicevo: ne riparleremo. Aggiungo solo l’orgoglio per aver vinto la partita inaugurale, aggiudicandomi il primo premio: un bellissimo mega Zagor di Mauro Laurenti!
Ma questa era solo la parte “Games”. Il cuore di Narni Comics & Games, però, erano i fumetti. E gli appassionati non sono stati delusi! Erano una quarantina i fumettisti presenti nei due giorni. La maggior parte Bonelli: Lola Airaghi, Stefano Andreucci, Daniele Bigliardo, Moreno Burattini, Roberto De Angelis, Fabrizio De Tommaso, Raffaele Della Monica, Mauro Laurenti, Maurizio Di Vincenzo, Michele Rubini, Marcello Mangiantini, Alessandro Piccinelli, Marco Torricelli, Marco Villa, Giampiero Wallnofer, Daniele Statella, Alessandro Chiarolla. Ma anche gli Skeleton Monster (Antonio Fuso, Gud, Emilio Lecce, Stefano Simeone, Giorgio Pontrelli, Werther Dell’Edera), gli autori di Bugs Comics, il vignettista Moreno Chiacchiera, Salvo Coniglione, l’illustratrice Livia De Simone, il marveliano Andrea Di Vito, la disneyana Arianna Rea, Veronica Frizzo, il grandissimo Eugenio Sicomoro e altri che probabilmente sto dimenticando. Tutti gli ospiti sono stati gentili e non si sono mai tirati indietro per una firma, una foto o uno sketch. Molte e belle le stampe regalate ai visitatori in apposite sessioni di dediche.
Mauro Laurenti ha tenuto interessanti lezioni di fumetto, c’erano laboratori con bambini, varie conferenze e una mostra molto bella (straordinaria la parte di Stefano Andreucci). Il tutto, ricordiamo, a ingresso gratuito! La location bellissima, ma d’altra parte tutta Narni è splendida (e meriterebbe di essere inserita nei patrimoni dell’umanità dell’Unesco).
Al contrario di Narni C&G a Fumetterni c’era un biglietto di ingresso. Ma dal costo davvero simbolico: 3 € al giorno, con possibilità di abbonamenti scontati per chi si fermava più giorni. La location era il Circolo lavoratori Terni, un bellissimo spazio strutturato con varie tensostrutture, l’area mostre, l’area ristorazione, il palco e varie zone all’aperto.
Divisi in vari padiglioni si trovavano fumetti, gadget, fumettisti, giochi da tavolo e, all’esterno, retro-videogame e gruppi di giochi di ruolo dal vivo (anche di questo mi sa che ne riparleremo più avanti in un post apposito).
Parlando di fumettisti, anche qui siamo nell’ordine della 40ina. Al contrario di Narni C&G, gli organizzatori di Fumetterni non hanno puntato su una prevalenza di autori Bonelli, ma hanno preferito variare di più l’offerta, anche, immagino, per andare incontro ad un pubblico più variegato.
Troviamo quindi diversi autori Bonelli, quali Pasquale Frisenda, Giuseppe De Luca, Cristiano Cucina, Andrea Cascioli, Manolo Morrone, Giuseppe Matteoni, ma anche autori di comics americani come il record-man Carmine Di Giandomenico, Francesco Biagini, Alberto Ponticelli, Federica Manfredi. Spaziando di genere in genere, Sergio Algozzino, Manthomex, Stefano Antonucci, Giacomo Bevilacqua, Manuel Bracchi, Carmelo Calderone, Enrico Carnevale, Alessandro Bacchetta, Simona Binni, Ketty Formaggio, la pittrice Benedetta Fazzino, Mattia Iacono, Tina Valentino, gli Schizzo Fantasy, Scarletgothica, Valentina Pinti… sono alcuni dei tanti ospiti presenti.
Qui il programma era molto ricco e prevedeva incontri con gli autori, workshop, concerti, karaoke, tornei, sessioni di dediche, mostre e tanto altro. Per il poco ho potuto visitare la fiera mi è sembrata molto ben organizzata, ma del resto Francesco Settembre è una garanzia in questo senso.
Insomma: due belle fiere. Entrambe interessanti e con un ottimo programma. La prima, Narni C&G, è la fiera perfetta per gli appassionati di fumetti Bonelli; la seconda, Fumetterni, è più indicata a chi preferisce fumetti differenti o, addirittura, a chi non legge fumetti affatto. Complimenti e in bocca al lupo ad entrambe le manifestazioni, con la speranza che si trovi un equilibrio che possa giovare ad entrambe.