Ai Weiwei non è di certo uomo disposto ad accettare compromessi. L’artista e dissidente cinese è noto ai più per il suo atteggiamento di denuncia e di sfida nei confronti del governo del suo paese, che lo ha costretto in carcere e ne libera la libertà espressiva. Questo non lo ha mai fermato.
Invitato dallo Stockholm Film Festival a far parte della giuria di quest’anno, Ai Weiwei ha fatto inviare in Svezia al suo posto una sedia vuota. Niente contro l’organizzazione dell’evento, anzi, ma un gesto chiaro ed eloquente per far capire a tutti quanto la sua libertà sia limitata dalle autorità cinesi, che lo costringono in patria dal 2011 senza permettergli di partire.
La sedia in questione, che arriva a Stoccolma direttamente dallo studio di Weiwei a Pechino, è speciale (e realizzata da lui stesso): sul modello classico della dinastia Ming, che in tante opere l’artista ha già utilizzato, ha inserito una barra che rende impossibile sedervisi. Verrà esposta per tutto il festival presso il cinema Skandia, fino al 17 novembre.
Nel programma del festival segnaliamo il film di Steve McQueen “12 years a slave”, il controverso “La vita di Adele” di Abdellatif Kechiche e “Philomena” di Stephen Frears.