In questi giorni è nelle sale il film d’animazione Capitan Harlock ma penso che ciascuno di voi sappia che Capitan Harlock non sia un’invenzione del 2013 di Shinji Aramaki (regista del film), bensì un personaggio esistente nel mondo dei manga e degli anime da parecchi anni. Quanti anni? 35 anni: la prima edizione del manga, edito da Akita publishing, è datata infatti 1978.
Autore unico del manga Leiji Matsumoto o Reiji Matsumoto (come è conosciuto in patria), classe 1938 il cui vero nome è Akira Matsumoto. Mangaka prodigio, Matsumoto inizia a pubblicare molto giovane. Dopo alcuni shojo, si specializza nella fantascienza di cui ne diverrà uno degli autori per eccellenza. Tantissimi i suoi fumetti che hanno raggiunto la popolarità, creando un vero e proprio universo dove in alcuni case le storie si intrecciano. Tra i suoi manga o anime più famosi ricordiamo: La Corazzata Yamato, Capitan Harlock, Galaxy Express 999, L’anello dei Nibelunghi, Queen Emeraldas, La Regina dei 1000 anni, Danguard A, Starzinger e Star Blazers.
Protagonista della serie Capitan Harlock è ovviamente lo stesso Capitano, un pirata affascinante e di poche parole, che viaggia per lo spazio a capo della sua astronave Arcadia. Benda sull’occhio destro, cicatrice in faccia, mantello nero, Jolly Roger come insegna, il suo aspetto è inconfondibile. Sotto il suo comando un eterogeneo equipaggio di cui ricordiamo alcuni dei membri: Tadashi Dayo, Yuki Key, Meeme, Yattaran, Dottor Zero.Masu, Maji, il Computer.
Dal manga Matsumoto ha tratto nel ’78 una serie anime di 42 episodi targata Toei Animation ma le avventure del Capitano non si esauriscono qui. Sono numerose infatti le successive reinterpretazioni del personaggio, anche meno di altri autori. Nel 1982 esce ad esempio il film Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza, diretto da Tomoharu Katsumata, che racconta come Harlock sia diventato il pirata che tutti amiamo. Gli eventi di questo film vengono successivamente ripresi nello stesso anno della serie anime Capitan Harlock SSX: rotta verso l’infinito, della durata di 22 episodi, prodotta dalle Toei con la regia, come per la prima serie del 1978, di RinTaro.
Il capitano torna poi nel 1999 per la regia di Yoshio Takeuchi con una serie di 6 OAV intitolata Harlock Saga – L’anello dei Nibelunghi, ispirata a L’anello del Nibelungo di Richard Wagner. Una nuova versione del capitano la propone nel 2002 la Madhouse, ancora con la regia di Rintaro, nella serie di 13 OAV dal titolo di Space Pirate Captain Herlock – The endless odyssey. Che si tratti di una reinterpretazione e non una nuova serie lo si intuisce già dal nome del protagonista, Captain Herlock anziché Capitan Harlock.
E arriviamo così alla pellicola oggi nelle sale, titolo italiano semplicemente Capitan Harlock, titolo internazionale Harlock: Space Pirate. La sceneggiatura di questo nuovo adattamento è firmata da Harutoshi Fukui, autore noto per Mobile Suit Gundam Unicorn. Dietro la macchina da presa Shinji Aramaki, animatore e regista con alle spalle numerose partecipazioni a produzione di anime sia per il cinema che per la televisione. Regista dei lungometraggi Appleseed (2004), Appleseed Ex Machina (2007) e Starship Troopers: l’Invasione (2012) si è occupato del design di serie come Soul Eater, Fullmetal Alchemist e Star Driver: Kagayaki no Takuto.
Vediamo ora qualche video dedicato al Capitano. Non possiamo che cominciare dalla mitica sigla italiana scritta da scritta da Luigi Albertelli e Vince Tempera ed eseguita dalla Banda dei bucanieri.
Qui invece la sigla originale:
Il trailer del film Capitan Harlock – L’Arcadia della mia giovinezza:
La sigla di Harlock Saga – L’anello dei Nibelunghi:
Il trailer di Space Pirate Captain Herlock – The endless odyssey:
Il trailer del film Capitan Harlock ora nelle sale:
E per concludere una chicca: il trailer di un ipotetico fanfilm live-action ad opera dello spagnolo Miguel Mesas: