Marino Magliani è uno scrittore nato in Liguria, ma che durante la sua vita ha vissuto in Spagna, in America Latina e ora risiede in Olanda da molti anni.
La sua produzione spazia dai romanzi, tra i quali citiamo ad esempio Quattro giorni per non morire (Sironi, 2006), La Tana degli Alberibelli (Longanesi, 2009), Il creolo e la costa (Fusta, 2016), ai racconti (Colonia Alpina Ferranti Aporti Nava, Carlos Paz e altre mitologie private) ed alle antologie.
Autore poliedrico, negli ultimi anni si è avvicinato anche al mondo del graphic novel realizzando, in coppia con il disegnatore Marco D’Aponte, due bei volumi per la Tunué: Sostiene Pereira (2014), trasposizione dell’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, e La ricerca del legname (2017), tratto da un suo racconto di qualche anno prima.
Alla produzione letteraria vera e propria, Marino Magliani ha sempre affiancato il lavoro come traduttore portando in Italia opere sudamericane come Acqueforti di Buenos Aires di Roberto Arlt, L’amico del deserto di Pablo d’Ors e Paco Yunque di César Vallejo.
Abbiamo incontrato Marino Magliani venerdì 4 agosto 2017 a Imperia alla manifestazione Aperichat. Aperitivo con autore, organizzata da Proxima – Associazione no-profit e il bar Bacan. L’occasione era la presentazione del suo ultimo romanzo: L’esilio dei moscerini danzanti giapponesi (Exorma, 2017).
La sinossi di L’esilio dei moscerini danzanti giapponesi sembra sovrapporsi alla biografia di Magliani: il protagonista del libro è infatti un traduttore italiano in esilio volontario nel Nord Europa dopo un passato avventuroso nel Sud America e notti selvagge in Costa Brava. In realtà l’io narrante del libro è molto differente dallo scrittore, però è innegabile che il tema dell’esilio e del viaggio devono essere molto cari all’autore.
Qui sotto la ripresa video dell’intervista-presentazione. Qui invece potete ordinare una copia del libro: L’esilio dei moscerini danzanti giapponesi.