Da ligure, e imperiese in particolare, non posso che cominciare l’anno ricordando un episodio avvenuto proprio oggi, 2 gennaio, nel 1547: la Congiura dei Fieschi.
Chi era Andrea Doria
Andrea Doria era un importante ammiraglio della Repubblica di Genova, nonché Principe di Melfi su nomina di Carlo V. Gian Luigi Fieschi.
Gli aritefici
Carlo V. Gian Luigi Fieschi fù il principale artefice della congiura, lo odiava sia per rancori personali che per motivi ideologici. Gian Luigi, insieme al fratello Gerolamo, raccolse intorno a sé diverse persone che come lui avrebbero avuto interessi a “togliere di mezzo” il principe e complottarono per ucciderlo nella notte tra il 2 e il 3 gennaio.
La Congiura dei Fieschi
La rivolta inizia come previsto e i sovversivi sembrano aver la meglio tanto che i congiurati riescono ad a uccidere Giannettino Doria, nipote ed erede del Principe.
Nel corso degli scontri in porto, però, Gian Luigi Fieschi cade in acqua e muore affogato a causa del peso dell’armatura.
Inoltre il piano si basava in gran parte sull’ipotesi che i galeotti musulmani una volta liberati si sarebbero uniti al colpo di stato: cosa che però non avvenne e in breve la rivolta fu sedata.
Il cadavere di Gianluigi Fieschi fu esposto per circa due mesi, prima di essere gettato in mare.
I feudi e i palazzi fliscani vennero confiscati e Gerolamo Fieschi decapitato dopo l’assedio del castello di Montoggio.