Doveva essere una delle tante conferenze stampa quella che si è svolta 9 novembre 1989 a Berlino. Ma tutto cambiò quando Günter Schabowski, un funzionario del Partito di Unità Socialista di Germania (SED), disse, così, tranquillamente, che era stata presa la decisione di aprire tutti posti di blocco così che i cittadini della RDT potessero varcare le frontiere senza dover fare richiesta, ma solo esibendo un documento.
Vale anche per Berlino Ovest? Chiede subito qualcuno dalla sala. Sì, risponde Schabowski, sempre più dubbioso di “averla fatta grossa“. E da quando entrerà in vigore questa norma? Da subito, risponde lui, dimostrando di non aver capito cosa stava scatenando.
Schabowski non si stava certo immaginando le decine di migliaia di berlinesi scesi in strada e accorsi ai checkpoint per poter finalmente entrare in Berlino Ovest. Il dado era tratto e nel giro di poco tornò a esserci una sola grande Berlino. E il muro? Simbolo di una divisione durata 28 anni, è crollato in poche ore a colpi di picconi e sentimenti di libertà.
E questo succedeva oggi, 25 anni fa.