Lucca Comics 2022: il reportage

Dal 28 ottobre al 1° novembre, si è svolta Lucca Comics 2022, il più importante evento in Italia dedicato a fumetti, giochi e cultura pop. Io e Debora Trachelio ci siamo stati: ecco il reportage.

Con oltre 300.000 biglietti venduti (e pensare che il numero dei biglietti è stato limitato, altrimenti sarebbero stanti anche di più), Lucca Comics & Games è ormai uno dei festival più grandi del mondo.

Tra presentazioni, tavole rotonde, concerti, sfilate, tornei, proiezioni, Lucca Comics 2022 è stato il contenitore di decine, anzi centinaia di “sotto eventi” di grande spessore e rilevanza, è stato necessario fare delle scelte su cosa vedere. Prima di raccontare la “nostra” Lucca Comics 2022, partiamo da qualche considerazione di carattere generale.

Logistica

La fiera era infatti dislocata su tutto il centro storico più due location addirittura fuori dalle mura: l’area Music al Palazzetto dello sport e l’area Japan al Polo Fiere.

Fino a qualche anno fa le aree erano ben definite: chi era interessato ai fumetti andava in Piazza Napoleone, chi ai giochi al Padiglione Carducci, chi ai cosplay sulle mura, chi ai manga al Japan Town. Ormai non è più così.

Prendiamo come esempio la sola sezione fumetti e troviamo: i “soliti” padiglioni Napoleone, Giglio e Passaglia, ma anche un padiglione in Piazza San Giovanni e uno in Piazza San Martino. Ai quali si aggiungono Bonelli, Star Comics e Panini, ciascuno dei quali con un padiglione proprio. E stiamo parlando solo di case editrici: vanno poi aggiunti i padiglioni dei fumettisti, delle autoproduzioni, delle fumetterie, delle tavole originali, dei manga…

La decisione di frammentare in questa maniera le singole aree penso sia stata generata dalla necessità di ridurre gli assembramenti e nel contempo dare maggior spazio e visibilità alle case editrici principali. Entrambi gli obiettivi sono stati centrati: ogni area era sì strapiena, ma non ai livelli di alcune edizioni passate nelle quali si avevano meno visitatori, ma molto più concentrati per via della minore quantità di padiglioni.

Il prezzo da pagare per questa “vivibilità” è stato quello di poter “fare meno cose“. Mi spiego meglio. Se un appassionato volesse incontrare in una giornata, ad esempio, 6 autori: due di questi al Padiglione Napoleone, un autore Disney e un autore Marvel (entrambi al Padiglione Panini), un autore Bonelli e un autore Star Comics. Quindi parliamo di soli 6 autori sulle diverse centinaia presenti.

Sembrerebbe una sfida semplice del tipo “ti piace vincere facile”. Beh, in realtà non è così banale. Mettiamo il caso, ovviamente, che le sessioni di dediche non siano in contemporanea, ma che ci sia effettivamente la possibilità di incastrare le varie sessioni.

Se fosse tutto nello stesso padiglione ci vorrebbe poco per spostarsi da una fila all’altra e molto probabilmente si potrebbe fare tutto. Con la dislocazione di quest’anno, invece, bisogna tenere conto di due tempi aggiuntivi. Il primo è il tempo di spostamento tra un padiglione e l’altro, il secondo il tempo per entrare nel padiglione.

Per andare dal Padiglione Panini a quello Star Comics bisogna percorre quasi un chilometro e farlo per le vie stracolme di persone porta via almeno una ventina di minuti. Ancora di più per passare dal Padiglione Panini a quello Bonelli.

Quindi nell’esempio di prima, mettiamo che il nostro appassionato arrivi alla stazione e che per incontrare i suoi sei autori preferiti debba andare, nell’ordine (per fare un esempio di itinerario) da Panini, poi Star Comics, ancora Panini, quindi Bonelli, Napoleone, Star Comics e nuovamente Napoleone. Per spostarsi tra soli 4 padiglioni (su oltre 50), avrebbe percorso circa 6 km buttando almeno 2 ore della sua giornata.

Ma arrivato al padiglione, il tapino entrerebbe subito? No, mediamente deve fare una coda di decine se non centinaia di persona per entrare nel padiglione. Quindi possiamo ipotizzare che altre 4 ore le perda solo per entrare e uscire dai padiglioni. E una volta finita la coda per entrare nel padiglione, potrà finalmente mettersi in coda per incontrare il suo beniamino (e qui la coda dipenderà dalla fama dell’autore, e potrebbero essere altre ore di coda).

Gestire quasi un milione di persone, tra visitatori paganti, espositori, accreditati, visitatori non paganti… è sicuramente un’impesa mastodontica. E fare tutto questo senza incidenti e grosse problematiche è qualcosa di davvero raro e incredibile. Quindi bisogna sicuramente fare i complimenti agli organizzatori che ogni anno cercano di migliorare l’esperienza del pubblico.

Però effettivamente per i visitatori Lucca Comics sta diventando una corsa al massacro dove la scelta è tra autodistruggersi (mettersi in fila di notte o al mattino presto, fare code chilometriche, correre da una parte all’altra), oppure venire lì attirati dal programma ricco di ospiti e poi non riuscire ad incontrarne neanche uno perché si arriva sempre tardi (e quindi nel momento che mi metto in coda il biglietto per il concerto di Cristina d’Avena è esaurito, i posti per il disegno di, l’autografo di, lo shikishi di, sono terminati, i biglietti per Tim Burton sono finiti e così via).

“Best of” della mia Lucca Comics 2022

Come ho spiegato nella parte precedente dell’articolo sarebbe stato impossibile vedere tutta Lucca Comics 2022 in cinque giorni, figuriamoci in tre (sabato, domenica, lunedì) come ho potuto fare io. Vediamo quello che mi ha colpito di più di questa edizione.

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Venerdì ho iniziato la visita dal padiglione Passaglia dove ho acquistato alcuni volumi Saldapress incontrandone i rispettivi disegnatori: Marianna Ignazzi (An Unkindness of Ravens. La vendetta dei corvi), Lisandro Estherren (Strani cieli sopra Berlino Est), Yi Yang (Luce e Cosmo) e The Sparker (Volt).

Alla Shockdom ho invece incontrato Giulio Rincione “Batawp” recuperando il suo graphic novel Paranoiae. Per chi non lo avesse ancora, consiglio di recuperare il volume Le gocce, prima graphic novel amico Stefano Zanchi.

Dopo un giro nei padiglioni Napoleone e Giglio (dove erano presenti molti autori quali Simone Bianchi, Gabriele Dell’Otto, Daniele Statella, Nik Guerra…) mi sono regato al Teatro del Giglio dove si è svolto l’evento Buon compleanno, Spider-Man: Lo sceneggiatore Marco Rizzo ha intervistato diversi ospiti per festeggiare i 60 anni di Spider-Man. Tra gli ospiti l’editor in chief di Marvel, C.B. Cebulski, e il grandissimo John Romita Jr. L’evento è stato molto interessante e cercherò di portarvi presto un articolo solo su questo spettacolo.

Dopo la conferenza su Spider-Man, abbiamo visitato la Self Area, l’Artist Area e la sezione tavole originali nella Chiesa dei Servi. Lì abbiamo visto anche la splendida mostra di Diabolik con tavole di Corrado Roi.

Sabato abbiamo visitato lo stand Panini dove abbiamo apprezzato due graphic novel Disney: Mickey e l’Oceano Perduto, con disegni a dir poco splendidi ad opera di Silvio Camboni, e Mister Vertigo scritto da Marco Nucci. Lato Comics erano molti gli ospiti presenti, da Gabriele Dell’Otto a Giovanni Timpano, da John Romita Jr. a Marco Checchetto. Segnalo il volume fantasy Dhakajaar di Matteo Casali e Federica Croci.

Tra le cose più curiose viste per strada: la banda che anziché suonare le solite fanfare suonava sigle di cartoni animati e gli stand militari che avrebbero potuto stonare in una manifestazione di fumetti, e invece si sono integrati (ad esempio regalando stampe con illustrazioni a tema).

Nella giornata di lunedì siamo partiti dallo stand Star Comics dove siamo riusciti ad incontrare Norihiro Yagi, mangaka autore di Claymore e Ariadne in the Blue Sky, uno degli ospiti più attesi della manifestazione. Sempre alla Star Comics abbiamo incontrato alcuni autori che hanno dedicato i rispettivi volumi: Federica Di Meo (Luminys Quest), Paolo Martinello (Iconoclasta!), Alberto Pagliaro (Hitler è morto!) ed i francesi Jerome Alquie & Arnaud Dollen (Saint Seiya. Time Odyssey).

Abbiamo quindi visitato il padiglione Games dove ho recuperato una copia scontata del party game La notte dei vampiri per poi concludere al padiglione Lucca Junior dove ho potuto coronare il sogno di bambino e farmi una foto sotto l’Albero Azzurro accanto a Dodò.

La mia Lucca Comics 2022 si è poi conclusa alla grande con due straordinari concerti: quello degli ANIMEniacs Corp. (gruppo di 10 vocalist che hanno intrattenuto il pubblico con le sigle di cartoni animati Disney) e l’incredibile Cristina D’Avena ft Gem Boy, che vale un articolo a sé (che pubblicherò a breve), sicuramente uno delle migliori esibizioni di Cristina tra le tante a cui ho assistito.

Conclusione

Tra i tanti autori incontrati nei tre giorni di fiera, oltre al già citato Norihiro Yagi, abbiamo avuto modo di incontrare anche Ted Nasmith (autore del poster di questa edizione e celebre illustratore tolkeniano) e Chris Riddell, straordinario illustratore di libri per ragazzi e non solo (noi abbiamo preso Ottoline e la Gatta Gialla e Ottoline al mare, ma anche la sua versione de Il Pifferaio di Hamelin e di Alice nel paese delle meraviglie erano a dir poco meravigliose).

Chiudo l’articolo suggerendovi alcuni volumi acquistati al padiglione Napoleone dalle varie case editrici: Rusted Tales di Spugna (Hollow Press), Fantazoo di Thijs Wilms e Wil Raymakers (ReNoir), il meravigliosissimo Il filo invisibile di Ivana & Gradimir Smudja (Kleiner Flug), Lucia di Roger Olmos (Logos), La madre e la morte di Alberto Laiseca e Nicolas Arispe (Logos), le serie di Cronaca di Topolina Doyle, Calypso e Sexy Tales, e poi ancore Salomè. Liberaci dal bene di Emanuele Caponera e l’appena uscito in edicola Kalya (Bugs).

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