Premi Oscar 2024: ecco i vincitori (con commento)

Il 10 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles sono stati annunciati i vincitori dei Premi Oscar 2024, il più famoso premio cinematografico, giunto alla 96° edizione. Il vincitore assoluto della serata è stato, giustamente, il film Oppenheimer che si è portato a casa ben 7 statuette. Vediamo tutti i vincitori.

Miglior film

  • Oppenheimer, regia di Christopher Nolan
  • American Fiction, regia di Cord Jefferson
  • Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute), regia di Justine Triet
  • Barbie, regia di Greta Gerwig
  • The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers), regia di Alexander Payne
  • Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
  • Maestro, regia di Bradley Cooper
  • Past Lives, regia di Celine Song
  • Povere creature! (Poor Things), regia di Yorgos Lanthimos
  • La zona d’interesse (The Zone of Interest), regia di Jonathan Glazer

Erano tanti i film belli questa stagione, ma nessuno così imponente come Oppenheimer. Un classico istantaneo, premio meritatissimo.

Miglior regista

nolan orscar 2024
  • Christopher Nolan – Oppenheimer
  • Justine Triet – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
  • Martin Scorsese – Killers of the Flower Moon
  • Yorgos Lanthimos – Povere creature! (Poor Things)
  • Jonathan Glazer – La zona d’interesse (The Zone of Interest)

Se sul miglior film non avevo dubbi, il premio miglior regia era un po’ più incerto dato che a Nolan non era riuscito di vincere questa statuetta con film come Memento, The Prestige, Tenet e Insterstellar. Era ora che il suo talento venisse consacrato anche dall’Academy.

Miglior attore

murphy orscar 2024
  • Cillian Murphy – Oppenheimer
  • Bradley Cooper – Maestro
  • Colman Domingo – Rustin
  • Paul Giamatti – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
  • Jeffrey Wright – American Fiction

Cillian Murphy è un attore straordinario. 28 giorni dopo, Breakfast on Pluto, Il vento che accarezza l’erba, Il cavaliere oscuro: nei primi anni 2000 era un degli astri emergenti del cinema. Poi per anni è stato un po’ più relegato alla televisione con Peaky Blinders. Grazie alla sua superba interpretazione di Oppenheimer ha dimostrato ancora una volta la sua bravura tornando a riprendersi il posto che merita nell’Olimpo del cinema.

Miglior attrice

  • Emma Stone – Povere creature! (Poor Things)
  • Annette Bening – Nyad – Oltre l’oceano (Nyad)
  • Lily Gladstone – Killers of the Flower Moon
  • Sandra Hüller – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
  • Carey Mulligan – Maestro

Povere creature! mi è piaciuto moltissimo e molta parte del merito è dovuta alla straordinaria performance di Emma Stone che a meno di 40 anni ci aggiudica il secondo Oscar dopo quello vinto nel 2017 per La La Land.

Miglior attore non protagonista

  • Robert Downey Jr. – Oppenheimer
  • Sterling K. Brown – American Fiction
  • Robert De Niro – Killers of the Flower Moon
  • Ryan Gosling – Barbie
  • Mark Ruffalo – Povere creature! (Poor Things)

Per oltre dieci anni Robert Downey Jr. è stato Tony Stark / Iron Man e poteva essere difficile riuscire da un personaggio ormai così iconico. Grazie alla sua interpretazione dell’ambiguo Lewis Strauss in Oppenheimer c’è riuscito vincendo al tanto attesa statuetta.

Miglior attrice non protagonista

  • Da’Vine Joy Randolph – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
  • Emily Blunt – Oppenheimer
  • Danielle Brooks – Il colore viola (The Color Purple)
  • America Ferrera – Barbie
  • Jodie Foster – Nyad – Oltre l’oceano (Nyad)

Nessuna sorpresa in questa categoria: vince la favorita Da’Vine Joy Randolph.

Miglior sceneggiatura non originale

  • Cord Jefferson – American Fiction
  • Greta Gerwig e Noah Baumbach – Barbie
  • Christopher Nolan – Oppenheimer
  • Tony McNamara – Povere creature! (Poor Things)
  • Jonathan Glazer – La zona d’interesse (The Zone of Interest)

Sceneggiatura basata sul romanzo Cancellazione (Erasure) di Percival Everett.

Miglior sceneggiatura originale

  • Justine Triet e Arthur Harari – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
  • David Hemingson – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
  • Bradley Cooper e Josh Singer – Maestro
  • Samy Burch e Alex Mechanik – May December
  • Celine Song – Past Lives

Premio meritato.

Miglior film internazionale

  • La zona d’interesse (The Zone of Interest), regia di Jonathan Glazer (Regno Unito, Polonia)
  • Io capitano, regia di Matteo Garrone (Italia)
  • Perfect Days, regia di Wim Wenders (Giappone, Germania)
  • La società della neve (La sociedad de la nieve), regia di Juan Antonio Bayona (Spagna)
  • La sala professori (Das Lehrerzimmer), regia di İlker Çatak (Germania)

Probabilmente se lo è contesto con il bellissimo Perfect Days di Wim Wenders.

Miglior film d’animazione

  • Il ragazzo e l’airone (君たちはどう生きるか?, Kimi-tachi wa dō ikiru ka), regia di Hayao Miyazaki
  • Spider-Man: Across the Spider-Verse, regia di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson
  • Elemental, regia di Peter Sohn
  • Nimona, regia di Nick Bruno e Troy Quane
  • Il mio amico robot, regia di Pablo Berger

Il secondo capitolo di Spider-Man è bellissimo, ma sono strafelice della vittoria di Il ragazzo e l’airone, vero e proprio film testamento del Maestro Hayao Miyazaki.

Miglior fotografia

  • Hoyte van Hoytema – Oppenheimer
  • Edward Lachman – El Conde
  • Rodrigo Prieto – Killers of the Flower Moon
  • Matthew Libatique – Maestro
  • Robbie Ryan – Povere creature! (Poor Things)

Belle anche le fotografie di Povere creature! e Killers of the Flower Moon, ma quella di Oppenheimer era davvero superba.

Miglior scenografia

  • James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek – Povere creature! (Poor Things)
  • Sarah Greenwood e Katie Spencer – Barbie
  • Jack Fisk e Adam Willis – Killers of the Flower Moon
  • Arthur Max e Elli Griff – Napoleon
  • Ruth de Jong e Claire Kaufmann – Oppenheimer

Forse molti si aspettavano Barbie, ma sono contento del premio a Povere creature!: scenografie molto affascinanti.

Migliori costumi

  • Holly Waddington – Povere creature! (Poor Things)
  • Jacqueline Durran – Barbie
  • Jacqueline West – Killers of the Flower Moon
  • Janty Yates e Dave Crossman – Napoleon
  • Ellen Mirojnick – Oppenheimer

Altro premio dove era Barbie la favorita. Non so se effettivamente Povere creature!: avesse quel qualcosa in più: tutti i candidati erano ugualmente validi.

Migliori trucco e acconciatura

Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston – Povere creature! (Poor Things)
Karen Hartley Thomas, Suzi Battersby e Ashra Kelly-Blue – Golda
Kazu Hiro, Kay Georgiou e Lori McCoy-Bell – Maestro
Luisa Abel – Oppenheimer
Ana López-Puigcerver, David Martí e Montse Ribé – La società della neve (La sociedad de la nieve)

Penso che il trucco a Willem Dafoe abbia contribuito alla vittoria.

Migliori effetti visivi

  • Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima – Godzilla Minus One (ゴジラ-1.0マイナスワン)
  • Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts e Neil Corbould – The Creator
  • Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams e Theo Bialek – Guardiani della Galassia Vol. 3 (Guardians of the Galaxy Vol. 3)
  • Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland e Neil Corbould – Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno (Mission: Impossible – Dead Reckoning – Part One)
  • Charley Henley, Luc Ewen, Martin Fenouillet, Simone Coco e Neil Corbould – Napoleon

Forse l’Oscar più a sorpresa di questa edizione dato che in tanti si aspettavano The Creator.

Miglior montaggio

  • Jennifer Lame – Oppenheimer
  • Laurent Sénéchal – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
  • Kevin Tent – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
  • Thelma Schoonmaker – Killers of the Flower Moon
  • Yorgos Mavropsaridis – Povere creature! (Poor Things)

Niente da dire: il montaggio nei film di Christopher Nolan è sempre perfetto.

Miglior sonoro

  • Tarn Willers e Johnnie Burn – La zona d’interesse (The zone of interest)
  • Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van Der Ryn, Tom Ozanich e Dean Zupancic – The Creator
  • Steven A. Morrow, Richard King, Jason Ruder, Tom Ozanich e Dean Zupancic – Maestro
  • Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon e Mark Taylor – Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno (Mission: Impossible – Dead Reckoning – Part One)
  • Willie Burton, Richard King, Gary A. Rizzo e Kevin O’Connell – Oppenheimer

Meritato.

Miglior colonna sonora originale

  • Ludwig Göransson – Oppenheimer
  • Laura Karpman – American Fiction
  • John Williams – Indiana Jones e il quadrante del destino (Indiana Jones and the Dial of Destiny)
  • Robbie Robertson – Killers of the Flower Moon
  • Jerskin Fendrix – Povere creature! (Poor Things)

Ci sta.

Miglior canzone originale

  • What Was I Made For? (musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O’Connell) – Barbie
  • The Fire Inside (musiche e testo di Diane Warren) – Flamin’ Hot
  • I’m Just Ken (musiche e testo di Mark Ronson e Andrew Wyatt) – Barbie
  • It Never Went Away (musiche e testo di Jon Batiste e Dan Wilson) – American Symphony
  • Wahzhazhe (A Song for My People) (musiche e testo di Scott George) – Killers of the Flower Moon

Mi aspettavo la vittoria di Barbie, ma pensavo con I’m Just Ken. Invece vince nuovamente Billie Eilish che a soli 23 anni ha già due statuette nel palmares diventando la più giovane artista a vincere la seconda statuetta (la prima l’aveva vinta per No Time To Die).

Miglior documentario

  • 20 Days in Mariupol, regia di Mstyslav Černov
  • Bobi Wine: The People’s President, regia di Moses Bwayo e Christopher Sharp
  • The Eternal Memory, regia di Maite Alberdi
  • Les Filles d’Olfa, regia di Kaouther Ben Hania
  • To Kill a Tiger, regia di Nisha Pahuja

Un documentario sulla guerra in Ucraina. Da vedere a prescindere.

Miglior cortometraggio documentario

  • The Last Repair Shop, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot
  • The ABCs of Book Banning, regia di Trish Adlesic, Nazenet Habtezghi e Sheila Nevins
  • The Barber of Little Rock, regia di John Hoffman e Christine Turner
  • Island in Between, regia di S. Leo Chiang
  • Nǎi Nai & Wài Pó, regia di Sean Wang

Un argomento molto originale per un documentario: un laboratorio di riparazione di strumenti musicali.

Miglior cortometraggio

  • La meravigliosa storia di Henry Sugar (The Wonderful Story of Henry Sugar), regia di Wes Anderson
  • The After, regia di Misan Harriman
  • Invincible, regia di Vincent René-Lortie e Samuel Caron
  • Knight of Fortune, regia di Lasse Lyskjær Noer
  • Red, White and Blue, regia di Nazrin Choudhury e Sara McFarlane

Primo premio Oscar per Wes Anderson, straordinario regista di Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per il Darjeeling, Fantastic Mr. Fox e Grand Budapest Hotel.

Miglior cortometraggio d’animazione

  • War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko, regia di Dave Mullins
  • Letter to a Pig, regia di Tal Kantor
  • Ninety-Five Senses, regia di Jared Hess e Jerusha Hess
  • Our Uniform, regia di Yegane Moghaddam
  • Pachyderme, regia di Stéphanie Clément

Tratto dalla canzone pacifista Happy Xmas (War Is Over) di John Lennon and Yoko Ono.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.