Agnès Jaoui è giunta al suo quarto film da regista, anche se noi in Italia ne abbiamo visti solo tre. Dopo l’esordio di grande successo con “Il gusto degli altri” nel 2000 (3.8 milioni di biglietti venduti in Francia!), nominato all’Oscar come film straniero e dominatore ai César, nel 2004 torna e si conferma con “Così fan tutti“, premiato per la sceneggiatura a Cannes. È datato 2008 invece il terzo film, “Parlez-moi de la pluie” (il titolo è quello di una canzone di George Brassens), mai arrivato dalle nostre parti nonostante il successo dei precedenti e la selezione al Festival di Roma di quell’anno.
C’erano poche chance quindi che arrivasse l’opera quarta, e invece “Au bout du conte” diventa “Quando meno te lo aspetti” e dal 6 giugno (solo tre mesi dopo la Francia!) è in sala anche in Italia grazie a Lucky Red (che ne ha coperto l’arrivo con un buon tam tam di trailer e un più che onorevole numero di copie, una settantina).
Agnès Jaoui è un’artista completa, canta, recita, scrive e dirige: nata nel 1964, di origini tunisine, ha iniziato a recitare negli anni ’80 con autori del calibro di Jacques Doillon e Cédric Klapisch, ma è l’incontro con Alain Resnais a cambiarle la carriera. Nel 1987 aveva già incontrato colui che (in tutti i sensi) le cambierà la vita, quel Jean-Pierre Bacri con cui reciterà spesso, condividerà 25 anni di vita insieme (si sono lasciati nel 2012 ma sono rimasti in buoni rapporti), e con cui esordì nella sceneggiatura per l’acclamato dittico “Smoking/No Smoking” di Resnais, per cui si ripetereanno – oltre che per tutti e quattro i suoi film da regista – anche per il meraviglioso “Parole parole parole“, datato 1997. I consensi unanimi spingono i due a cercare l’esordio in solitario, di cui “Quando meno te lo aspetti” rappresenta il quarto capitolo.
Non avendo ancora visto il terzo, si può dire che questo rappresenta l’anello debole di una carriera comunque interessante: film gradevole e ben recitato, deve ai duetti tra Jaoui e Bacri i suoi momenti migliori, in una storia corale che prende spunto e “gioca” con le favole (ecco, non per fare sempre le pulci ai titolisti italiani, ma la loro “traduzione” fa perdere tutto il senso!). Sono un centinaio circa (dice la regista) i riferimenti alle fiabe che si possono ritrovare qua e là, dalla scarpetta (al contrario) di Cenerentola a Cappuccetto Rosso, passandro per gnomi e rospi che diventano principi, in un gioco continuo che diverte lo spettatore.
Pur senza entusiasmare, “Quando meno te lo aspetti” conta su alcune battute fulminanti (e Bacri ricorda Allen, scrivono i francesi), si perde un po’ in banalità nelle diverse storie d’amore intrecciate, tutte abbastanza prevedibili e poco “empatiche”, ma mette la fantasia al potere e regala a ogni cambio di scena qualche trovata che rimane nella mente. Un film da vedere, per capire come siano comunque interessanti e godibili i titoli “minori” degli autori di razza. E per i cinema italiani di inizio giugno, un lavoro come “Quando meno te lo aspetti” rimane un’uscita da non farsi sfuggire.
Nel cast da segnalare anche i giovani innamorati Agathe Bonitzer e Arthur Dupont (lui era in “Bus Palladium” e ne “La cuoca del presidente”), il noto musicista Benjamin Biolay, Valérie Crouzet, Dominique Valadié, Laurent Poitrenaux, Beatrice Rosen (una 28enne che interpreta una 62enne!), Didier Sandre, Nina Meurisse e Clément Roussier.