Realizzata in collaborazione con Migros Museum für Gegenwartskunst, l’installazione “The Visitors” dell’artista islandese Ragnar Kjartansson – a cura di Andrea Lissoni e Heike Munder – sarà allestita all’HangarBicocca di Milano fino al 17 novembre (ingresso libero). Un’esperienza coinvolgente e commovente, che fonde musica, cinema e arte in uno straordinario e unico “momento” da vivere, da non farsi sfuggire e magari anche ri-vivere.
“The Visitors” è una grande installazione costituita da nove proiezioni video in scala 1:1, che rimette in gioco le relazioni fra la dimensione del concerto dal vivo, la tradizione della performance, la poesia, il cinema attraverso un allestimento immersivo, basato sulla ripetizione e la circolarità dei gesti e delle ambientazioni.
Nei video compaiono musicisti differenti, tutti amici di Kjartansson (fra cui Kristín Anna e Gyða Valtýsdóttir, sorelle fondatrici della storica band islandese dei Múm, e Kjartan Sveinsson, tastierista fino al 2012 dei Sigur Rós), che cantano e suonano per più di un’ora, ciascuno con uno strumento diverso, la stessa melodia della canzone Feminine Ways, ispirata alla poesia composta dell’ex moglie dell’artista, Asdís Sif Gunnarsdóttir.
Le nove scene sono girate in alcune stanze – fra cui la biblioteca, lo studio, la cucina, la sala da bagno, una camera da letto, la veranda – della grande e fatiscente dimora ottocentesca di Rokeby Farm, nell’Upstate New York. Le nove tracce audio e video, girate separatamente, vengono proiettate contemporaneamente su grandi schermi in un allestimento concepito ad hoc dall’artista e dai curatori che enfatizza gli elementi visivi e sonori dell’opera, mettendo il pubblico al centro di una performance corale e continua.
Ispirata nel titolo e nel tema all’omonimo e ultimo album del celebre gruppo svedese ABBA, “The Visitors” offre una riflessione intorno al tema della forza e della persistenza dei legami affettivi, della malinconia e del romanticismo tipici della cultura nordica da cui Kjartansson proviene. La musica costituisce infatti un elemento fondamentale della sua intera composizione artistica e viene utilizzata, come lo stesso artista afferma, “da elemento quasi plastico”.