Dopo 6 stagioni e 63 episodi si è conclusa la serie Better Call Saul, spin-off della celeberrima Breaking Bad. Ne è valsa la pena? La serie è stata all’altezza del fratello maggiore? Scopriamolo insieme.
Trama
La serie si dispiega su due diverse linee temporali: la vita di Saul Goodman “prima” e “dopo” gli avvenimenti raccontati in Breaking Bad.
Il “passato”, a colori, racconta di come James / Jimmy McGill si sia trasformato da semplice avvocato a inizio carriera, al celebre Saul Goodman che noi tutti (fan di Breaking Bad) conosciamo. Il “futuro”, in un triste bianco e nero, ci mostra invece un Saul latitante nella nuova identità di Gene Takavic, un disilluso dipendente di una pasticceria in un centro commerciale del Nebraska.
Le prime stagioni si concentrano principalmente su problematiche interpersonali e sulla difficoltà di Jimmy ad avviare il suo studio come avvocato indipendente.
Ad ostacolarlo è spesso il fratello Chuck McGuill, importante avvocato ritiratosi a vita privata per gravi problemi di salute (mentale?). Jimmy cerca di dimostrare in varie occasioni il suo valore al borioso Chuck, il quale è incapace di dimenticare il passato giovanile da truffatore del fratello minore.
Oltre a Chuck, l’altra colonna portante nella vita di Jimmy è rappresentata da Kim Wexler, collega, amica, amante, la donna che non dimenticherà mai e che avrà un ruolo decisivo in molte delle decisioni del protagonista.
Man mano che la serie procede, inizia a farsi sempre più spazio la narrazione del mondo criminale e del narco traffico: vengono introdotti nuovi personaggi (Lalo Salamanca, Nacho Varga) e tornano vecchie conoscenze (Gus Fring, Tuco Salamanca, Hector Salamanca).
Molto spazio è dato a Mike Ehrmantraut, uno dei personaggi più amati di Breaking Bad e che qui può mostrare nuovi aspetti del suo carattere e del suo passato.
Cast e personaggi principali
Il cast principale è composto da tre “ritorni” e sei nuovi personaggi.
Jimmy McGill/Saul Goodman/Gene Takavic è interpretato ovviamente da Bob Odenkirk. L’attore americano ha alle spalle una lunga carriera come comico e, infatti, in Breaking Bad il suo Saul era un personaggio quasi sempre sopra le righe, quasi una macchietta. In Better Call Saul, invece, Bob Odernkirk ha modo di mettere in luce la sua bravura dando profondità ad un personaggio molto più complesso, con sfumature, sfaccettature, luci ed ombre.
Mike Ehrmantraut è interpretato da Jonathan Banks. L’attore, oggi 75enne, ha alle spalle decine di film e serie televisive e in Better Call Saul ci mostra nuovi aspetti del passato di Mike, in particolare legati alla morte del figlio Matt.
Gustavo “Gus” Fring, interpretato da Giancarlo Esposito, torna a partire dalla terza stagione. Nel corso di Better Call Saul verrà approfondito il suo carattere, la sua organizzazione e come abbia portato avanti quella faida con i Salamanca che troverà conclusione in Breaking Bad.
Kim Wexler è interpretata da Rhea Seehorn, attrice principalmente televisiva (è tra i protagonisti della sitcom Whitney). Kim, al pari di Saul, è un personaggio complesso. Da una parte sembra avere una forte morale e un marcato senso di giustizia, tanto da svolgere quasi il ruolo di coscienza per il futuro Saul; dall’altra, condivide con il compagno un lato oscuro e spesso non è semplice capire chi sia dei due a portare sulla cattiva strada l’altro.
L’avvocato Howard Hamlin, ex capo di Jimmy e capo di Kim, è interpretato da Patrick Fabian, già visto in molti film e telefilm anche se spesso con ruoli minori. Sotto alcuni punti di vista, il personaggio di Howard Hamlin mi ha ricordato quello di Hank Schrader (il cognato poliziotto di Walter White). In Breaking Bad, infatti, Hank è uno degli antagonisti di Walt, dato che è il poliziotto sulle tracce di Heisenberg; però, al contrario di quello che avviene in molte serie, in questo caso l’antagonista (Hank) è il buono e, al suo confronto, è Walt il cattivo. Allo stesso modo, in Better Call Saul, “l’antagonista” Howard in realtà è una persona buona e corretta, e sono Jimmy / Saul e Kim i veri “cattivi” nella vicenda che li vede contrapposti.
Ignacio “Nacho” Varga è interpretato da Michael Mando. L’attore è famoso per il pubblico videoludico per aver prestato volto e voce a Vaas Montenegro, villain di Far Cry 3. Nacho è un bel personaggio, un criminale che probabilmente si è pentito di alcune scelte fatte in passato e che ad un certo punto si trova ad essere schiacciato in un gioco troppo più grande di lui.
Charles “Chuck” McGill è interpretato da Michael McKean. Famoso negli anni ’70/’80 per la serie Laverne & Shirley, spin-off di Happy Days, nella quale interpretava Lenny Kosnowski, Michael McKean ha recitato in centinaia di film e serie televisive. Sicuramente, Chuck è uno dei personaggi meglio riusciti della serie: arrogante, fragile, debole, forte, simpatico, antipatico, intelligente, vendicativo, impaurito. Michael McKean è molto bravo e dipingere un personaggio difficilmente classificabile con un’unica caratteristica.
Lalo Salamanca, presente dalla quarta stagione, è interpretato magistralmente da Tony Dalton, attore statunitense di origini messicane. In Breaking Bad, Gus Fring è di gran lunga e a mani basse il criminale più intelligente, scaltro e astuto della serie. In Better Call Saul troverà in Lalo Salamanca un degno avversario! Personaggio bellissimo: attento, intuitivo e incredibilmente spietato. I suoi sorrisi sono tanto solari quanto agghiaccianti. Indimenticabile!
Questi sono i personaggi principali, ma sono stati tanti i personaggi interessanti che si sono visti durante la serie:
Commento
Ho iniziato a seguire Better Call Saul pensando si trattasse di uno spin-off leggero nel quale ritrovare qualche buffa avventura del personaggio più eccentrico di Breaking Bad.
Mai mi sarei aspettato di trovarmi di fronte ad un prodotto così ricercato, complesso e profondo, simile ma anche molto diverso dalla serie originale.
Un po’ sequel, un po’ prequel, in realtà Better Call Saul è una serie vera e propria con alcuni punti di contatto con Breaking Bad, ma che in qualche modo vive di vita propria.
Certo, l’universo narrativo è quello, alcuni personaggi sono gli stessi e molte delle vicende raccontate in Better Call Saul avranno la loro conclusione in Breaking Bad (e viceversa!), ma Better Call Saul è molto di più di una semplice “appendice” della serie originale.
Ovviamente, la conoscenza di Breaking Bad è consigliata per godere appieno di Better Call Saul, ma in realtà la maggior parte delle trame e sotto trame hanno vita autonoma rispetto alla serie originale, tanto che Walter White non viene mai neanche nominato se non nella parte finale dell’ultima stagione.
Anche lo stile è abbastanza differente: mentre Breaking Bad spingeva sempre sull’acceleratore, Better Call Saul alterna puntate lente, a puntate adrenaliniche, la tensione all’introspezione. Primi piani spinti, inquadrature non tradizionali, fotografia molto ricercata: a livello tecnico Better Call Saul viaggia su standard molto, molto alti (così come la serie madre d’altronde).
Vince Gilligan e Peter Gould avevano avuto il grande merito di creare una serie praticamente perfetta come Breaking Bad, considerata dalla critica e dal pubblico come uno dei migliori serial televisivi mai realizzati. Tornare su quell’universo e realizzare un prodotto che potesse soddisfare le (altissime) aspettative dei fan poteva essere una missione suicida. E invece sono riusciti nell’intento non solo di non deludere, ma addirittura creare una serie bellissima di per suo. Tanto che alcuni si chiedono se sia più bella dell’originale. Questo forse no, ma sicuramente è uno dei migliori spin-off di sempre!