
After the Hunt – Dopo la caccia è il nuovo film di Luca Guadagnino, con una strepitosa Julia Roberts. Tutto prende avvio da una (presunta) molestia sessuale, ma qual è davvero la verità?
Sinossi
Alma Imhoff (Julia Roberts) è professoressa di filosofia a Yale e sogna la cattedra da ordinario. Il suo mondo, personale e professionale, viene travolto quando una studentessa accusa il suo collega e migliore amico Hank Gibson (Andrew Garfield) di molestie sessuali. A chi credere? È più importante fare la cosa giusta o la cosa corretta?

Il regista
Luca Guadagnino è uno di quei registi che dividono: indubbiamente dotato di talento e riconoscibile per una cifra stilistica autoriale, ha ricevuto riconoscimenti internazionali come la nomination all’Oscar per Chiamami col tuo nome (qui il blu-ray) e il Leone d’Argento per la regia con Bones and All (qui il blu-ray/dvd).
Al tempo stesso, non mancano i detrattori che non apprezzano le sue trame spesso confuse, i protagonisti poco sviluppati e quel gusto raffinato ma freddo che rischia di non coinvolgere pienamente lo spettatore.
Anche in After the Hunt la macchina da presa segue da vicino i personaggi, li osserva nei loro spazi domestici, spia dialoghi e comportamenti. Il film affronta moltissimi temi, ma alla fine lo spettatore resta con più interrogativi che risposte.

Il cast
La prova di Julia Roberts è straordinaria: Alma è un personaggio complesso, freddo e cinico, ma anche vulnerabile, ambizioso e ferito, nel corpo come nello spirito.
Dopo aver regalato con Queer una delle migliori performance degli ultimi anni a Daniel Craig, Guadagnino offre qui a Julia Roberts l’occasione di un ruolo che segna uno dei suoi ritorni più convincenti.
Buona anche la prova di Andrew Garfield: Hank Gibson è un personaggio in costante bilico tra vittima e carnefice, l’unico a mostrare apertamente emozioni e fragilità.
Michael Stuhlbarg interpreta il marito di Alma con misura: un uomo devoto, sempre un passo indietro ma presente, un sostegno silenzioso che cerca di tenere insieme i pezzi di una vita sull’orlo del crollo.
Più neutra la performance di Ayo Edebiri nei panni di Maggie, la studentessa accusatrice: senza errori, ma senza particolari guizzi.

Commento
Il film tocca un ventaglio di tematiche: il potere nel mondo post-#MeToo, le tensioni di razza, di genere, di classe (ricchi vs poveri), e quelle generazionali. Ci sono personaggi bianchi cisgender etero, lesbiche afroamericane, figure non-binari che chiedono di essere chiamate “Loro”.
La ricchezza di stimoli rischia però di diventare eccessiva: alcuni personaggi e sottotrame sembrano inseriti più per provocare o ampliare il discorso che per reale necessità narrativa, con il risultato di rendere il film a tratti artificioso e cerebrale.
Non mancano comunque momenti intimi e intensi: la scena al pub in cui Alma e Hank giocano con i sottobicchieri, o quella del diner in cui Hank confessa la propria versione dei fatti sapendo già di essere rovinato, a prescindere dalla verità.

Il problema è che restano troppi buchi e zone d’ombra: il passato e il presente dei personaggi sono spesso accennati ma mai approfonditi, lasciando lo spettatore con curiosità insoddisfatte. Dopo due ore e mezza, molte delle domande cruciali rimangono senza risposta.
After the Hunt – Dopo la caccia è un film complesso e stratificato: un “thriller filosofico” che mette in scena con coraggio le contraddizioni del nostro tempo. Forse rischia di affastellare troppi temi, senza riuscire a svilupparli tutti con la stessa profondità, ma resta un’opera stimolante e capace di lasciare il segno.
A rendere il tutto coinvolgente sono soprattutto le prove attoriali: Julia Roberts e Andrew Garfield regalano interpretazioni intense, dando vita a personaggi contraddittori, fragili, divisi tra desiderio di verità e istinto di sopravvivenza.
Il film ci ricorda come, in certe situazioni, si sia costretti a schierarsi anche senza conoscere davvero la verità dei fatti: e come persino il non schierarsi comporti conseguenze, non solo sul piano morale ma anche umano e sociale.

Curiosità sulla colonna sonora
Qualche giorno fa, recensendo Tron: Ares, ho segnalato la colonna sonora dei Nine Inch Nails come uno dei punti di forza del film. Curiosamente, anche After the Hunt ha la musica di Trent Reznor e Atticus Ross, ovvero gli stessi musicisti che fanno parte dei Nine Inch Nails.
La differenza è sottile ma importante: quando i due firmano come Nine Inch Nails, la colonna sonora mantiene il marchio rock/elettronico tipico della band; quando invece compongono come Trent Reznor & Atticus Ross, si muovono come duo di compositori per il cinema, con uno stile più atmosferico e narrativo. Proprio con questa veste hanno vinto l’Oscar per The Social Network.
